Rocca di Papa, Catalini (Pd): "Da separati in casa non si va lontano". Il congresso slitta al 19/02
17-01-2017
ROCCA DI PAPA (politica) - Il delegato provinciale: "Qui il Pd ha perso perché spaccato. Siamo un partito aperto, inclusivo e riformista: non siamo i 5 stelle, non possiamo non dialogare con gli altri". Via al tesseramento, anche on-line
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Poche settimane da delegato provinciale "tutor" di un circolo cittadino Pd a pezzi. Marco Catalini, già segretario a Ciampino e, di recente, reggente a Cerveteri, ha già chiaro il quadro. "Ed è un quadro - dice - che si discosta poco da quello visto in altri circoli del Pd. Purtroppo, aggiungo. Un quadro che è lo stesso in pratica in tutte quelle città dove il Pd ha perso a causa delle sue spaccature interne che hanno finito col favorire il candidato più o meno civico se non quello 5 stelle".
La fotografia esatta di Rocca di Papa. "Da separati in casa non si va lontano: per vincere alla prossima tornata elettorale bisogna ricucire oggi. Incontrarsi, scontrarsi, parlare è comunque la buona strada: sulla carta quello che è da fare è chiaro, ora il problema è trasformarlo in azioni".
Il congresso arriverà a mettere un punto fermo, almeno. Un congresso che dovrebbe comunque slittare dal 5 al 19 febbraio. "Oggi stesso chiederò questo spostamento al segretario provinciale Maugliani per evitare l'affanno della corsa alle tessere. La commissione si è finalmente riunita e dunque abbiamo ufficialmente aperto il tesseramento che si chiuderà prima del congresso".
Tesseramento fisico e on-line. "Esatto - conferma Catalini - e questo renderà più difficile per gli strateghi delle tessere farsi i conti. Il dato delle iscrizioni on-line sarà ufficiale e noto solo prima della data del congresso quando come circolo del Pd di Rocca di Papa lo chiederemo al Nazionale. Senza dimenticare comunque che chi si è iscritto al Pd on-line deve comunque venire a ritirare la tessera in sezione e che, importante, non è possibile pagare più di una tessera per ogni carta di credito".
Torniamo al Pd. Questa apertura ai civici è confermata? "Il Pd è per suo statuto aperto, inclusivo e riformista. L'analisi l'ho fatta prima: qui (ma anche altrove, come a Genzano, Ariccia, Nettuno, Anguillara, Cerveteri e via dicendo) si è perso perché il Partito democratico era spaccato, ha prestato il fianco ad altri candidati quando non li ha apertamente o meno sostenuti. Questo, però, non può significare che non possa esserci e che anzi non debba esserci dialogo con gli altri: noi non siamo i 5 stelle, noi non possiamo allontanarci da tutte le altre realtà. Anche perché, ribadisco, molti di questi movimenti "civici" nascono proprio da esperienze di centrosinistra".
Un dialogo insomma aperto. "Sì, per indole del Pd". Anche nei confronti di quella componente interna al Pd di Rocca di Papa, per fare un esempio concreto, che si riconosce nelle posizioni di Roberto Speranza? "Sarebbe innaturale e folle il contrario. Per costruire i presupposti per un dialogo esterno, serve una quadra interna. Si fanno prima i conti in casa nostra, poi si costruisce la coalizione e si torna a vincere. La strategia delle divisioni è esaltante forse a livello di singolo ma perdente, sempre perdente a livello di squadra".
Il delegato provincia Catalini, però, un'idea chiara della realtà nel quale è stato inviato, se l'è fatta. "Servirà lavoro, tanto lavoro. E' evidente che nessuno si aspetta ricuciture a stretto giro, sarebbero innaturali e inverosimili". Come a dire che al congresso il Pd roccheggiano - e si sa da più di un anno - andrà spaccato. Inevitabilmente.