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Frascati, il rientro di Vincenzo Conte sulla scena politica cittadina. "Basta rottami spaziali"

14-01-2017

FRASCATI (politica) - L'ex consigliere comunale ed ex candidato sindaco si lancia in una riflessione che sembra preludere ad un nuovo impegno diretto

ilmamilio.it

Ex consigliere comunale di opposizione ed ex candidato sindaco di Forza Italia nel 2009 contro Stefano Di Tommaso, Vincenzo Conte in questi anni ha ricoperto anche il ruolo di amministratore unico di Lazio Ambiente. Prima di rientrare operativamente nel suo incarico nell'Arma e di arrivare ad un passo, nei mesi scorsi, dalla nomina ad assessore di Rocca di Papa.

Oggi Vincenzo Conte torna a tuffarsi nell'agone politico frascatano con l'occhio di chi la scena la conosce bene.

"Traggo spunto da questo articolo, dal quale emerge la preclara figura del commissario Strati, al quale va tributata riconoscenza per l'impegno che sta profondendo nella difficile opera di commissariamento del Comune di Frascati, per parlare di politica e campagna elettorale", scrive il colonnello dell'Arma, facendo riferimento al nostro articolo di qualche giorno fa (LEGGI: "Strati sindaco!" La sconfitta profonda della politica e la difficile campagna elettorale).

"Ritengo - aggiunge - che sia giunta l'ora di guardare seriamente tutti al futuro, avendo il coraggio civico e forte di chiudere col passato, di non prenderlo più a paragone, di dimostrare concretamente e con i fatti il desiderio di rinnovare e di allargare il consenso a tutti i frascatani di buona volontà, che vogliono seriamente (senza attingere alle commistioni con un passato che non rappresenta più nulla per la sua ininfluenza storica) rifondare una nuova Frascati. Richiamo, con spirito collaborativo alle sue responsabilità, in questo disegno prospettico, anche quella che oggi appare la maggior forza politica presente sul territorio, ossia il Partito Democratico di Frascati, che lancia segnali di concreto, convinto e radicale cambiamento". "L'alternativa è un pericolosissimo salto nel buio", avverte Conte.

Un'apertura dunque oltre il perimetro entro il quale si è sempre mosso l'ex consigliere comunale? "Non si deve prescindere, in tale contesto, dalla forza che le unioni civiche di cittadini stanno avendo ed hanno avuto recentemente nella politica castellana che ci porta a valutare come ineludibile una possibile alleanza tra quanto c'è di buono a Frascati appunto nell'area civica ed i partiti maggiormente rappresentativi. Non c'è nulla di scandaloso e gli uni non si devono sentire subalterni agli altri, è l'unione intorno ad un programma riformatore e coraggioso che può cambiare la nostra Frascati, per i Frascatani e con i Frascatani, nessuno escluso e con nessun gruppo in funzione subalterna ad altri. Meno che mai ai vecchi spettri del passato, che si aggirano con aria, tra il questuante e il patetico, a stringere le mani per il corso di Frascati".

Quindi l'affondo: "Provo solo sentimenti di tenerezza e pietà verso questi emuli del povero "Totò vasa vasa". Basta! Quell'era è finita, ripeto quel tipo di politica è finita! Dobbiamo, insieme alle nuove leve, guardare con spirito coraggioso e costruttivo avanti e smetterla di voltarci indietro verso quelli che io ho definito sempre i "rottami spaziali". Oramai è inutile continuare a dire che Tizio ha fatto questo e Caio avrebbe potuto fare quello. Mi sovviene il detto popolare: "Acqua passata non macina più"". Un avviso ai naviganti con affondo rivolto, probabilmente, ad iniziative politiche con protagonisti vecchi saggi della scena cittadina.

"Non per questo però non bisogna mettere mano ai guasti del passato, ma anche in questo caso farlo con spirito costruttivo e non sotteso da un sapore vendicativo, che appesantirebbe solo la capacità di correre avanti a riformare e costruire una città più funzionale per tutti. Qui a mio avviso il supporto dei partiti più rappresentativi sarebbe complementare e necessario. L'accoglienza, l'assistenza verso i più deboli, una sanità efficiente, la vivibilità degli spazi comuni, l'armonia tra la gente, la rinascita delle botteghe artigiane, le buone pratiche nella politica di tutti i giorni, la cura del verde, la tutela del nostro patrimonio storico-artistico-culturale, le scuole efficienti a misura di ragazzi in gamba, il ritorno alla Frascati felice e gioiosa che attirava migliaia di turisti stranieri e romani anche durante le meravigliose feste di Carnevale, è tutto questo che ci deve spronare, sorreggere, entusiasmare, tutti insieme. Questi sono gli obiettivi comuni, se vogliamo vivere in una Frascati felice ed a misura di cittadini bravi e propositivi. Tutti sono chiamati a questa sfida: la sinistra, il centro, la destra ed i movimenti civici. Insieme si cambia: Frascati è di tutti! Le vecchie divisioni oramai non conducono più da nessuna parte e questo monito lo rivolgo anche ai "rottami spaziali". Anche il buono che rimane in loro potrebbe servire a cambiare in meglio la nostra città. Ma tutto questo da non confondere con le ammucchiate, anche esse improponibili. Tutto serve, tranne i corrotti e coloro che si vogliono "servire dei Frascatani" anzichè "servire i Frascatani". Il concetto del "servire la collettività" con orgoglio è l'unico che conosco, mi fu insegnato quaranta anni fa da allievo ufficiale dell'Arma dei Carabinieri. Quindi sono orgoglioso di servire dal 1976 la mia Patria ed i suoi cittadini, come ho fatto con tenacia e convinzione anche durante i miei anni di consiliatura frascatana, dove ho sempre messo al primo posto le necessità della nostra amata Frascati e dei suoi abitanti".

Un Vincenzo Conte dunque dai toni differenti rispetto al passato e rivolto alle non lontane elezioni Comunali senza però dare indicazioni o suggerire un suo impegno come candidato.

"Mi auguro vivamente, quindi, che con il dibattito politico, di fatto già iniziato, si riesca tutti insieme a raggiungere un consenso più ampio ed allargato possibile, che annulli gli steccati vetero-ideologici, i quali purtroppo ci hanno causato solo danni. La gente non capirebbe l'invito a percorrere ancora questi tortuosi sentieri e ancora meno capirebbe ritorni ad un opaco e sbiadito passato", conclude.



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