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Rocca di Papa baricentro Città metropolitana: il grande piano Pd-Crestini e il congresso che sarà

25-09-2016

ROCCA DI PAPA - Possibile lo scambio di preferenze sull'asse Rocca-Albano Laziale: l'obiettivo finale, referendum permettendo, è conquistare il partito locale e sugellare l'ingresso della squadra del sindaco tra i nuovi dem

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Quanto conta un posto nel prossimo Consiglio della Città metropolitana? Quanto conta un posto in un'Assise che - a meno di sorprese - può rendere consiglieri destinati teoricamente all'opposizione aghi della bilancia di un'istituzione che seppur di secondo livello ha ancora competenze decisamente importanti?

Ci sarebbe un grande disegno targato Pd che passa per Rocca di Papa, plana bassissimo sul sindaco Emanuele Crestini e la sua ala di fuoriusciti dal Partito democratico, arriva in Città metropolitana e, come completamento del disegno, arriva dritto dritto al prossimo congresso cittadino.

In mezzo a tutto questo c'è un referendum dal quale dipende, come espresso ieri, il futuro stesso del partito (LEGGI l'articolo).

Facciamo conto che sia tutta un'ipotesi ma estremamente plausibile. L'obiettivo finale sarebbe quello di sancire l'ingresso del sindaco e di parte della sua squadra (e cosa diranno gli altri?) all'interno del Partito democratico, cappello oggettivamente prezioso (referendum permettendo), per tramite di accordi politici (legittimissimi) per la gestione dei voti in funzione Città metropolitana.

Tra gli strateghi politici dell'operazione, tesa da una parte a non far sfigurare l'ex sindaco e consigliere metropolitano uscente Pasquale Boccia e dall'altra a rafforzare la propria posizione di maggiorente permanente d'area, ci sarebbe ovviamente Carlo Ponzo. L'ex sindaco ha sempre il suo peso nella città delle castagne e dunque è inevitabile che anche l'attuale maggioranza - sulla carta (quella da pizza) lontana anni luce dal Pd - sappia come gira il mondo sotto Monte Cavo. L'accordo stipulato in questi giorni porterebbe voti metropolitani a Massimiliano Borelli (consigliere comunale ad Albano Laziale e consigliere metropolitano uscente) da Rocca di Papa e, come parziale contropartita, qualche voterello da Albano per Pasquale Boccia. Intendiamoci: le possibilità che Boccia ce la faccia stavolta sembrano poche, ma il 9 ottobre è ancora lontano. L'ex sindaco non figura oggi nel lotto papabile degli 8 (al massimo) consiglieri metropolitani eletti nel listone "Le città delle metropoli".

Fondamentale in questo apparirebbe dunque il sostegno del sindaco Crestini e di almeno una parte dei suoi consiglieri comunali: altrimenti i voti non ci sarebbero anche perché appare ovvio che in tutto questo giro quelli del Pd consiliare (Boccia a parte), ovvero Marika Sciamplicotti ed Elisa Pucci, difficilmente possano entrare. Ipotesi sospesa per Ottavio Atripaldi, consigliere entrato in Consiglio comunale con la Sciamplicotti (lista Laboratorio) ma al momento decisamente in penombra.

L'accordo più ampio però, almeno sul locale si diceva, passa per il congresso che - referendum permettendo - dovrebbe celebrarsi in gennaio. L'intenzione dichiarata, sin da oggi nel mini direttorio pro referendum (LEGGI l'articolo), è quella di far tornare in sella chi in inverno dal direttivo Pd è uscito con la coda tra le gambe, suggellando peraltro l'accordo stipulato con lo stesso Crestini in tempi apparentemente non sospetti (LEGGI l'articolo). Chi come segretario e quante liste? Il disegno sarebbe quello della lista unica con papabile candidato unico l'ex vice sindaco Maurizio Querini o, in alternativa, quel Lorenzo Romei (oggi consigliere comunale di maggioranza e giovane di punta della coalizione di Crestini) che un anno fa - da segretario dei Giovani democratici dimissionario - uscì sbattendo la porta dopo essersi sputato fango con Mauro Fei dichiarando testualmente che "tutto nel Pd era compromesso" (LEGGI l'articolo).

Il tutto, ovviamente legittimo sul piano politico, rientra comunque anche nel disegno che il Pd ha pennellato proprio in ottica Città metropolitana su input di Zingaretti lanciando il listone unico Pd+civici (LEGGI l'articolo). E l'intuizione non è neanche banale dal momento che il Movimento 5 stelle (che a Rocca di Papa deve ancora dimostrare la sua autonomia dal sindaco) nel Consiglio metropolitano avrà la presidenza del sindaco capitolino Virginia Raggi ma non avrà la maggioranza assoluta dei seggi (LEGGI l'articolo). Insomma si torna all'assunto di partenza: oggi un posto in Città metropolitana è posto pesante.

Un piano ampio che appare più che plausibile e che ha però tra i vari talloni d'Achille il convincimento alla linea Crestini (che comunque, forte di un consenso trasversale non cessa di strizzare l'occhio anche ai suoi ex sodali di centrodestra) di tutti quelli che continuano a vedere il sindaco come espressione di rinnovamento e cambiamento. D'altra parte, quando nell'autunno dello scorso anno la nostra testata ilmamilio.it lanciò il sondaggio su quale sarebbe stato il candidato alle Primarie Pd più gradito, il nome di Emanuele Crestini venne inserito tra i papabili senza che nessuno si scandalizzasse (LEGGI l'articolo).

E' però anche dimostrato che non tutti i civici sul locale abbiano accolto l'invito del Pd regionale al listone unico e dunque all'accordo col Pd: basta in questo leggere il Di Felice-pensiero proveniente da Ariccia. Il sindaco della Città del Ponte, in questo, la pensa in maniera decisamente diversa (LEGGI l'articolo). Ma probabilmente non punta alla conquista del Pd locale e non ha ambizioni, al momento, sovracomunali.



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