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Grottaferrata, prima del ballottaggio volano le ultime buste di letame

22-06-2017

GROTTAFERRATA- Volantini anonimi, accuse reciproche su conflitti di interesse in atto, buoni benzina e via discorrendo: alla fine la campagna elettorale dà il peggio

All’ultimo, proprio all’ultimo, a Grottaferrata stanno volando le buste di letame. Belle grosse. Uno contro l’altro, senza pietà. Andreottiani che accusano Bertuzzi di avere il conflitto d’interesse sulla lottizzazione di Cartabrutta e di essere sostenuto da Fontana; bertuzziani che accusano Andreotti di avere alle spalle politici e imprenditori legati al piano di intervento dell’ex Albergo Traiano o di tenersi tra le fila mezza maggioranza dell’ultima amministrazione commissariata. Un bel ring, fatto di volantini anonimi, dicerie, accuse reciproche, battute. Poi ci sono quelli (e sono coloro che si divertono di più, va detto) che stanno perfettamente in mezzo, al balcone, e accusano entrambi, Bertuzzi e Andreotti, di essere al centro di una specie di conflitto per accaparrarsi la guida futura del circolo locale del PD. Dulcis in fundo, c’è chi scrive (anche sui social) di promesse di posti di lavoro, buoni benzina e via discorrendo. Un grande spettacolo, specialmente per i pappagalli e i rumors del Corso (gli unici che parlano di elezioni in tutto il paese), però non una grande conclusione di opera, al calar del sipario. Poteva andare meglio, ma va detto che poteva andare anche peggio. Anche perché contendersi Grottaferrata non è esattamente come vincere a Roma o Milano. Ma vaglielo a spiegare.

Tutto ciò accade sullo sfondo di una campagna elettorale in cui si prevede che il 60% degli elettori potrebbe starsene a casa o andare al mare per il ballottaggio (speriamo che non sia così, per la legittimazione democratica) il 25 Giugno. E chissà cosa potrebbe accadere dopo, in un clima che anziché essere distensivo si sta già rivelando pieno di vendette e di rancori personali.

Paradossalmente, a parte qualche punzecchiatura di rito, sono stati proprio i due competitori, Bertuzzi e Andreotti, a giocarsi la propria partita nel più naturale degli scontri politici, senza eccedere troppo e senza scadere nella bassa qualità. Fortunatamente conteranno loro, alla fine. Perché loro si sono assunti la responsabilità più grande: quella di governare la città dal 2017 per i prossimi cinque anni. Loro saranno a capo dell’amministrazione e se ne assumeranno oneri ed onori. Il resto può continuare a picchiarsi, a dimenarsi, a sparlare, ad accusare. Conterà ciò che basta.

Il letame si spalerà dal 26 mattina. Almeno si spera.

 



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