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Rocca di Papa: l'ultima farsa sulle antenne e il rimpasto di Giunta. Maggioranza al palo

21-06-2017

ROCCA DI PAPA (politica) - Il Consiglio comunale di ieri ha ancora una volta messo in mostra l'inadeguatezza politica di chi è invece chiamato, oltre a comporre quadri di segatura, a prendere scelte importanti per la città e per la salute pubblica

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Una cosa è certa: segatura colorata a parte questa maggioranza comunale è di modesta, modestissima levatura. E c'è un'altra verità: una cosa sono i quadri colorati a terra, le foto ad installare bandiere, i "Benvenuti a Rocca di Papa" fatti con la limatura di legno verde e blu. Una cosa sono i selfie e i post su Facebook. Un'altra cosa è amministrare, prendere decisioni per la comunità, dare linee di indirizzo, assumersi l'onore e soprattutto l'onere di governare per il bene di tutti, con lungimiranza e capacità. Tutelare la salute pubblica.

Il Consiglio comunale di ieri sera, ma non si avevano più dubbi in merito purtroppo, ha dimostrato ancora una volta la profonda inadeguatezza di una maggioranza e di un sindaco chiamati semplicemente a dire "sì, buttate giù quelle antenne" (LEGGI l'articolo). Niente, neanche questo.

Una maggioranza che, legata agli interventi di Mario Santoro, Lorenzo Romei, Paolo Gatta, è riuscita ad incartarsi, a dare corpo fino all'ultimo dei dubbi, a confermare che sì "un conto è essere cittadini, un conto amministratori e da amministratori bisogna capire se le antenne possano dare utilità a Rocca di Papa". Qui si è andati oltre: si continua a mercificare la salute dei cittadini, di una intera comunità che da anni chiede la dismissione degli impianti, sull'altare dei quattro soldi per risollevare un bilancio da vacche sempre più magre.

L'opposizione, per una volta e dando fiato anche a coloro che fino ad oggi non hanno fatto sentire molto la loro voce, ha svolto a fondo il proprio compito, ha fatto il suo lavoro, trascinata da un Pasquale Boccia che, finalmente, si è calato nella parte che gli compete: quella di unico vero depositario di una battaglia contro le antenne che dura da anni.

Ebbene, ora che l'Amministrazione Crestini ha il pallino nel proprio campo tergiversa, traccheggia, prende tempo, cerca di capire una situazione nella quale non c'è altra strada da seguire se non chiedere l'applicazione di quanto disposto dal Tar e confermato dal Consiglio di Stato.

E' così difficile?

Il sindaco, che ha regalato molti altri spunti degni di nota e di riflessione, pur supportato da una claque a tratti irresistibile (non che quella della controparte, minacce di querele comprese sia stata da meno), ha provato a buttarla in caciara mischiando le antenne di Monte Cavo con quelle di telefonia mobile. Mistificando il proprio ruolo di titolare della salute pubblica, confondendo sul proprio incarico da sindaco pro tempore e riuscendo comunque ancora una volta a ridurre i propri consiglieri a rigare dritto. Padre padrone di una maggioranza senza alcuna esperienza e senza spessore politico.

Perché?

Pur convinti che qualche altra simpatica verità salterà presto fuori, in ballo c'è ora il rimpasto di Giunta annunciato dallo stesso sindaco qualche settimana fa.

GIUNTA - In rampa di lancio ci sono 3 nomi per due posti disponibili: quello ancora vacante in un Esecutivo che conta soli 4 assessori (Giannone, Cimino, Rossetti e Montalto) e proprio quello di Pierpaolo Montalto dato per partente.

Tre, come detto, i nomi: uno per ognuna delle liste che supportarono Crestini nel 2016. Il più gettonato è quello di Paolo Gatta, 100 voti nella lista "Rocca in Comune" e da sempre uno dei consiglieri più in vista quando si tratta di fare cortina fumogena. Dovesse essere lui uno dei nuovi assessori, in Consiglio entrerebbe Donatella Giovanetti, 75 voti (appena uno in meno di Laura Fico, entrata in Aula da ultima). L'altro nome forte, altro pezzo da 90 della maggioranza crestiniana, è quello di Gian Luca Zitelli: 141 voti nella lista "Insieme per Rocca di Papa". Al suo posto in Aula entrerebbe Ida Acciari, prima disponibile dei non elettetti con 89 voti. Il posto sarebbe spettato a Veronica Giannone (99 voti) ma lei è già vicesindaco da un anno.

L'ultimo nome forte è quello di Bruno Fondi, consigliere anziano, proprio colui cui ieri è toccato di leggere l'emendamento delle "pecorelle smarrite" col quale la maggioranza ha preso ancora tempo sulle antenne. Primo degli eletti nella lista "Apertamente", Bruno Fondi in Giunta lascerebbe il posto ad uno tra Francesco Tartaglione e Franco Testa (71 voti per uno).

Non pervenuto e sempre più anello debole della maggioranza (insieme ad un presidente del Consiglio Massimiliano Calcagni ormai da mesi non più allineato) Lorenzo Romei. Il secondo più votato dopo Calcagni (337), Lorenzo Romei (225 voti) è uno dei pochissimi senza alcun incarico. Lo spazio in Giunta per lui si sarebbe però chiuso.

Immagine tratta da Facebook



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