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Incendio Eco X Pomezia: la conferenza dei sindaci. Andreassi: "Troppi i punti ancora aperti"

18-05-2017

ALBANO LAZIALE (attualità) - Ieri mattina l'incontro nella sede municipale di Palazzo Savelli. E' ancora presto per avere un quadro definitivo dell'incidente

ilmamilio.it

Ieri mattina la conferenza che ha visto la partecipazione di sindaci ed enti ricadenti nell'area maggiormente interessata dall'incendio che ha devastato la Eco X di Pomezia.

Queste le riflessioni, a valle dell'incontro, dell'assessore e docente universitario Luca Andreassi.

"Si è tenuta oggi la Conferenza dei Sindaci afferenti al Distretto socio sanitario ed al COI. Erano altresì presenti ARPA Lazio, ASL Rm6 e la Città Metropolitana di Roma Capitale (Polizia Locale e Protezione Civile). Dal giorno dell'evento è stato senza dubbio il momento più costruttivo. Di seguito le risultanze a mio avviso più significative emerse:

1. Tutti gli Amministratori, con toni più o meno coloriti (io appartengo alla fazione dei maggiormente coloriti), hanno sottolineato la assoluta inadeguatezza della gestione della comunicazione di questa che è, a tutti gli effetti, una crisi.

2. Le misurazioni delle specie inquinanti in aria mostrano una progressiva diminuzione delle concentrazioni (e vedi un po'). Dal 5 al 9 maggio il benzo(a)pirene passa da 9.1 a 0.8 nanogrammi/m3; PCB passa da 394 a 300 picogrammi/m3; le diossine passano da 77.5 a 16.4 picogrammi/m3. Cala anche il PM 10, ovviamente.

3. ASL comunica che le analisi su foraggi e ortaggi mostrano che solo in un caso (su una decina di cui si hanno i risultati) a circa 1 km dal luogo dell'incendio si registrano concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici.

4. Naturalmente le misurazioni su aria, terra, ortaggi, foraggi ed anche latte ovo-caprino continuano a distanze sempre maggiori e con particolare attenzione alle aree maggiormente interessate dalla nube (secondo il modello particellare lagrangiano sviluppato da ARPA).

Qualche considerazione personale (che naturalmente ho posto sul tavolo):

1. Vogliamo sapere che cosa ha bruciato. Vista la varietà di materiale stoccabile sarebbe utile conoscere ciò che è andato a fuoco. Scusate se insisto. Ma noi inseguiamo le diossine perché ha bruciato plastica. E se non fosse solo plastica? Qualcuno può dircelo?

2. Sarò strano ma più sento dire che non ci sono riscontri di inquinanti misurati a terra più io mi agito. Perché questi inquinanti a terra ricadono, dunque da qualche parte devono stare.

3. Continuo a sostenere che questa situazione emergenziale da un punto di vista ambientale abbia una valenza che vada ben al di là del Comune ospitante l'impianto. Questa è una problematica intercomunale, di territorio più vasto, e bene fanno i Comuni a stabilire contatti e relazioni. Mi chiedo se non debba esserci qualcun altro a coordinare i Comuni anziché lasciare i Sindaci soli ad intraprendere iniziative personali.

Il comunicato stampa

Si è tenuta questa mattina, a Palazzo Savelli, la riunione del Distretto Socio – Sanitario e del Centro Operativo Intercomunale di Protezione Civile (COI) convocata da Nicola Marini, in qualità di Sindaco del Comune capofila. L’incontro, è stato un’occasione utile per fare il punto della situazione dopo l’incendio all’impianto EcoX di Pomezia del 5 maggio.

Hanno partecipato i vertici della Asl Roma 6, di Arpa Lazio, della Polizia Municipale e della Protezione Civile della Città Metropolitana e di Albano Laziale e i Sindaci di Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano di Roma e Lanuvio. Nel corso della riunione sono stati approfonditi i dati Arpa diramati in mattinata, estrapolati dalle centraline posizionate nelle vicinanze dell’incendio, che evidenziano una progressiva diminuzione di alcuni valori quali il benzopirene, il PCB e la diossina. La Asl Rm6 ha inoltre comunicato che sono in corso di completamento la raccolta dei dati relativi ai campioni effettuati sui terreni agricoli limitrofi.

Il Sindaco Nicola Marini ha dichiarato: «Una riunione utile e molto partecipata che ha fornito l’occasione ai Sindaci del nostro territorio di essere aggiornati sulla situazione direttamente dagli organi competenti. Abbiamo avuto modo di analizzare i nuovi dati (disponibili sul sito del Comune di Albano Laziale ndr.) e di fare ai tecnici legittimi quesiti che anche gli stessi cittadini ci pongono. Resta comunque il dubbio su cosa sia effettivamente bruciato nell’incendio. Ci auguriamo che gli organi inquirenti lo appurino quanto prima. Restiamo in attesa dei dati definitivi sullo stato dei terreni di tutto il territorio interessato. Inoltre stamattina abbiamo ulteriormente sollecitato Arpa Lazio a fornirci i dati della centralina mobile posizionata nel nostro Comune, in Via Rossini, relativi ai giorni precedenti e successivi l’incendio».



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