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Il “Vivere Creativo” per rigenerare Grottaferrata: l'iniziativa di “Città al Governo”

30-04-2017

GROTTAFERRATA – Ieri pomeriggio il lungo incontro di tre ore dove sono state approfondite tematiche che possono generare - attraverso cultura, cinema, enologia e Fiera - un grande indotto di rigenerazione per la comunità

ilmamilio.it

Grottaferrata può puntare sulle sue potenzialità preesistenti, culturali e creative per immaginare un avvenire in cui le prospettive economiche e turistiche siano legate ad un percorso di qualità. E' quello che emerso dall'incontro organizzato ieri da “La Città al Governo”, presso l'ex biblioteca comunale, con affaccio, non a caso, sullo straordinario profilo millenario dell'Abbazia di San Nilo.

Incontro lungo, ma effettivamente pieno di spunti e di notizie, di eccellenze e di proposte. “La Città al Governo – ha affermato Rita Consoli, presentando l'evento - ci tiene a sottolineare che le sue idee partono sempre da un approfondimento dei temi trattati. Questo, in generale, lo abbiamo fatto per tutti gli argomenti: dallo sport alla cultura. Con un meccanismo proveniente dal basso, ovvero da chi effettivamente lavora sugli argomenti che possono essere da supporto per un progetto valido per la città”.

Moderato in gran parte da Elio Cecchin, tra i premiati per "La ragazza del mondo" al recente David di Donatello, l'appuntamento ha avuto il piacere di entrare in un contesto che se ben sviluppato potrebbe inserire Grottaferraa, e più generalmente i Castelli Romani, in una piattaforma culturale potenzialmente enorme e al momento poco sfruttata. Sul tavolo dei relatori si sono alternati Luigi Fusco, che ha trattato il tema “Merumalia: la cultura vitivinicola e i piaceri dell’enoturismo”, l'agronomo Francesco Candi per “La gestione dei cinghiali nel Bosco della Madonnella”, Nicola Calocero (organizzatore di eventi al Parco della Musica), lo stesso Elio Cecchin (organizzatore generale del Centro Sperimentale di Cinematografia) e David Petroni (attore e regista per l'Associazione TeatroNovo Sipario Aperto). Quest'ultimi hanno discusso su “Grottaferrata e i Castelli Romani: il cinema e l’immaginario di un territorio”, “Prospettive per una film commission locale a Grottaferrata” e “Il teatro brillante di Sipario Aperto”. Luigi Fortini è intervenuto invece su “La Fiera di Grottaferrata”, mentre Rita Consoli ha illustrato “La delibera Ce steva ‘na vota e gli orti sociali”, spaziando comunque sull'idea più complessiva delle qualità non attivate nel territorio.

Interessanti i suggerimenti di Luigi Fusco, al quale si deve la realizzazione di “Marumalia” Wine Resort di Frascati. Facendo una breve analisi storica che affonda le sue radici nel vulcano laziale, ove i romani già avevano capito le straordinarie capacità enologiche della zona (vicino Tor Vergata è stata scoperta la prima cantina sociale del II secolo), Fusco ha ricordato come già il periodo del Grand Tour si fosse individuato un percorso ambientale ove trovare una condizione umana. “Valle Marciana, Pratporci, Monte Compatri – ha detto - sono le aree più vocate per la cultura vinicola. Dalla nostra azienda si gode dalla terrazza un panorama particolare: ogni 30 aprile e 10 agosto, ad esempio, il sole tramonta dietro la Cupola di San Pietro. Si produce un buon vino, con una forte mineralità vulcanica”. Lo sviluppo locale - secondo Fusco - è possibile attraverso l'interazione delle imprese e la capacità di mettersi in rete, come accaduto con l'esempio del GaL e delle “Terre ospitali'. “Oggi siamo operativi – ha concluso - in un viaggio turistico esperienziale con una piccola azienda di qualità dove in questo momento ci sono 12 ospiti da varie parti del mondo. Il messaggio è quello della qualità: siamo vicinissimi a Roma, abbiamo tutto per fare il massimo. Condividere gli obiettivi è fondamentale. Il nostro territorio non è secondo a nessuno”. 

Importante anche l'escursione immaginaria sulle location del cinema nei Castelli romani, area di grande ispirazione per registi come Monicelli, Fellini, Germi o Visconti. Con un originale incontro tra passato e presente, Nicola Calocero ha spiegato quanto possono essere vaste le possibilità da cogliere. “Il primo vero assessore alla cultura a Grottaferrata - ha detto - è stato Marco Tullio Cicerone, che celebrò la zona tuscolana con le note “Tuscolanae disputationes", in un dibatitto su 'otium' e 'negotium' dove emergeva la necessità della bellezza di avere un proprio spazio, un'identità di uomo, fuori della città, dove le vie di collegamento come la Tuscolana erano l'Adsl dell'epoca”. Un viaggio, quello di Calocero - che è transitato per Ariccia, Palazzo Chigi, il Gattopardo, Villa Grazioli, Il Marchese del Grillo, Alberto Sordi, Villa Florio e altri luoghi in cui il cinema ha immaginato epoche e scene. Una fonte di ispirazione per la fiction che può trasformarsi, come accaduto in altre parti del mondo, in 'cineturismo', che a Grottaferrata e nel comprensorio si può sviluppare e radicare poiché l'immaginario di un luogo può mutare anche in un volano di eccellenza. E su questa lunghezza d'onda sono sopraggiutni gli interventi di Cecchin su una film commition locale e delle esperienze teatrali di Petroni.

Rita Consoli, su questo tema di grande superficie di sviluppo, ha affermato: “L'innovazione che vorremmo portare nel nostro comune è questa. Quali sono i momenti di aggregazione oggi a Grottaferrata? Gli eventi natalizi e estivi, ma sono progetti scollegati, portati avanti da un'associazione piuttosto che un'altra, casi isolati ridotti a un momento brillante che non ha ripercussioni virtuose per tutto l'anno. Poi il Settembre Grottaferratese, che è in sofferenza, molto sentito da chi se ne occupa e sempre tanto discusso nel dialogo tra amministrazione e volontari. Il Carnevale si è riscoperto, e il merito è di chi ci si è impegnato. La Festa di San Nilo si è concentrata al 26 settembre, in particolare sui fuochi d'artificio. Crediamo che sia invece il caso di arricchirla in momento che non sia solo fuochi, ma che quest'ultimi debbano essere accompagnati da celebrazioni ampie e coinvolgenti, come ad esempio una gara podistica che possa partire dall'Abbazia. Tradizione e innovazione sono elementi fondamentali”. Rilevata poi l'importanza di Ce Steva 'Na vota e degli orti sociali, come la grande opportunità della Fiera. Tuttavia l'importanza della rete, in ogni settore, è basilare per il rilancio della comunità.

Luigi Fortini, proprio a proposito della Fiera, è stato netto: “Tutti abbiamo sotto gli occhi lo stato comatoso della Fiera. A parte pochi lodevoli tentativi, è un mercatone neanche di qualità. E' detta 'nazionale', ma vedendola non si direbbe. Bisogna capire che qualche settore di Grottaferrata è rimasto indietro, ma siamo rimasti indietro come comunità”. Fortini ha comunque esposto anche le soluzioni, tese a riqualificare un appuntamento che negli ultimi anni sembra essere caduto in un preoccupante ridimensionamento (anche se i visitatori continuano ad arrivare) e che avrebbe bisogno di salto di qualità riconosciuto e visibile.

La Città al Governo ha dunque posto nuovi obiettivi per il territorio grottaferratese attraverso il dibattito e la conoscenza dei temi esposti. Ancora una volta, con le competenze corrette e relatori di settore. Evidenziando, in questo modo, la netta consapevolezza del proprio progetto amministrativo e sociale.

 

 

 

 



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