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Il rinculo degli scissionisti Pd: il rimbalzo tra Dp e Andrea Orlando. Pure ai Castelli

18-03-2017

ROCCA DI PAPA (politica) - A Genzano Gianluca Ercolani da possibile scissionista diventa presidente del comitato pro Orlando. A Rocca di Papa Querini "apprezza" Zingaretti: tra andate e ritorni c'è chi si brucerà

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C'è già chi rincula. Seguendo l'esempio di Michele Orlando, l'Orlando furioso degli scissionisti rifolgorato dalla bandiera Pd. E c'è invece va avanti comunque, anche se la scena è molto confusa e se passati giorni furiosi dello strappo sulla vicenda è calato il velo del silenzio.

Alcuni tra quelli che avevano rotto col Pd e che si erano dichiarati e schierati sul fronte degli scissionisti sono già alle prese col dubbio: avrò fatto bene?

E così, anche ai Castelli romani, c'è già chi torna indietro trovando in Andrea Orlando, che nei giorni scorsi ha incassato anche l'endorsment del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, la soluzione interna al Pd per stare comunque da una parte diversa da quella di Matteo Renzi.

Sta accadendo a Genzano ma potrebbe accadere presto anche a Rocca di Papa, la roccaforte degli scissionisti e dell'associazione "Noi domani", creata ad immagine e somiglianza di Roberto Speranza. Uno del quale non si parla da giorni.

Ecco dunque che, a Genzano, il candidato alla segreteria del Pd per il congresso (rinviato) di febbraio, Gianluca Ercolani (LEGGI l'articolo del 17 febbraio), fermanente schierato sul fronte scissionista, si ricicla già come presidente del comitato genzanese per Andrea Orlando segretario nazionale del Pd (LEGGI l'articolo di oggi). Con lui, di quelli che nelle passate settimane avrebbero dovuto costituire la maggioranza del nuovo direttivo Pd prima che il Congresso straordinario venisse rinviato, torna indietro anche Martina Ortolani. Restano invece per ora fedeli ai "Democratici progressisti" Luca Lommi, che non può formare gruppo consiliare solo perché è da solo, e l'ex assessore Emanuele Sabbatini.

A Rocca di Papa c'è davvero di che "divertirsi", se è possibile parlare di divertimento. Il fronte degli scissionisti pare compatto ma non lo è per niente e qualcuno rischia di bruciarsi definitivamente. La tentazione per molti di rinculare verso un Pd libero da Renzi c'è ed è forte: e non è certo un caso se pochi giorni fa l'ex vicesindaco Maurizio Querini, uno dei più ferventi fan di Roberto Speranza, abbia condiviso sulla sua bacheca Facebook un post del governatore Zingaretti (LEGGI l'articolo del 9 marzo). A rischio anche la compattezza della parte di gruppo consiliare che dovrebbe dissociarsi dal Pd: alla fine Pasquale Boccia cosa farà? Domanda più che legittima per quanto lo stesso ex sindaco già nei giorni scorsi abbia esplicitamente dichiarato di sfilarsi dal Pd. POCO fa la costituzione del gruppo consiliare Dp - LEGGI

Ne vedremo senz'altro delle belle anche perché è bene ricordare che tutti quelli che si sono sfilati dal Pd per seguire Massimo D'Alema, Pierluigi Bersani, Enrico Rossi e Roberto Speranza nei "Democratici progressisti" hanno ancora in mano la tessera del Pd e potrebbero farla pesare in occasione degli imminenti Congressi.

Dunque: perché prima di sbarazzarsi della tessera non provare a far fuori Renzi sostenendo magari Andrea Orlando e poi, in caso di sconfitta di quest'ultimo abbandonare definitivamente la barca?

Roba per speculatori politici col pelo sullo stomaco. Roba fine, non da pivelli alle prime armi.



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