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Grottaferrata, quell'Isola Ecologica che serve e nessuno vuole

26-02-2017

GROTTAFERRATA (attualità) – A Villa Senni occupa da anni l'area dell'artigianale, ma ovunque si ricollochi è rifiutata.

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Via Vecchia di Velletri? No. Villa Senni? No, perché c'è una zona artigianale da liberare. Via delle Vascarelle? Nemmeno. Una domanda a Grottaferrata è d'obbligo: ma questa Isola ecologica ''ce serve o non ce serve'', come avrebbe detto il buon Armando Feroci in ''Gallo Cedrone''?

La cittadina continua ad avere indici di raccolta differenziata tra i peggiori dei Castelli romani. Una delle motivazioni sta proprio nella mancanza di un centro servizi a norma. Lo hanno chiarito tutte le Giunte comunali che si sono succedute nel tempo. Mai nessuna, però, è riuscita a sbloccare la ''condizione temporanea'' nata sotto la gestione di Mauro Ghelfi in un'area che sarebbe destinata alla creazione della Zona artigianale. Questo perché lo stesso Ghelfi provò a trovare una collocazione in Via Vecchia di Velletri (leggi l'articolo). Immediatamente si scatenarono Comitati ad hoc, residenti di Rocca di Papa, avversari, cittadini politicizzati. Alla fine l'idea evaporò. Poi toccò, sotto Mori, a Via delle Vascarelle (la stessa odierna, nella foto in alto). Firme, mobilitazioni e nuove proteste. Così si è rimasti a Villa Senni, forse perché è tanto bella, quella realtà, che ci si potrebbero portare i turisti (scusate l'ironia).

Poi si è giunti all'ultima amministrazione di centrodestra. Anche questa volta contestazioni da parte delle opposizioni e persino due sequestri dei Carabinieri (leggi l'articolo e l'altro ) tanto per arricchire di particolari un romanzo che almeno da otto anni fa discutere la città, senza che nessuno abbia portato un'alternativa senza ostacoli di natura giuridica, di proprietà, di iter, di funzionalità. O meglio: si è parlato della definitiva e raffinata opzione dei ''rifiuti zero'' (Città al Governo) e di un'area, sempre in località Villa Senni, che sarebbe ideale per accogliere l'Ecocentro. La prima ipotesi è stata accantonata come impercorribile dalla Giunta decaduta lo scorso ottobre, la seconda non si è ben capito quanto costi, se sia realizzabile o meno e se abbia un supporto progettuale su cui scommettere.

Che fare?

Al di là delle legittime disapprovazioni nel corso del tempo, adesso un fronte trasversale di sigle (da destra ai 5 stelle fino ai civici) chiedono al Commissario di ridiscutere l'atto di indirizzo pubblicato lo scorso 22 febbraio e di preferire anche l'apertura di una discussione con la cittadinanza. La speranza è che la stessa ''massa critica'' si presenti con una proposta che non pesi ulteriormente nelle tasche dei cittadini, sia in un'area comunale e accontenti chi non vuole la soluzione nel suo ''giardino'', ovvero nel suo quartiere o nella sua sua strada.

Grottaferrata non si può permettere ulteriori ritardi in merito alla soluzione dell'Isola ecologica. Ha avuto una lentezza spaventosa rispetto alle richieste delle normative. Il mondo politico in queste ore, forse complice l'avvicinamento alle comunali, è stato rapidissimo a dire ''No'' con una tempistica formidabile (se fosse stato sempre così, anche per la cementificazione che ha divorato il territorio negli ultimi trenta anni, Grottaferrata sarebbe adesso un paese migliore). Ora è il momento che lo stesso mondo condivida un'idea per la città e i suoi residenti (quelli che pagano le mancanze storiche in bolletta).

La paura di perdere voti è una brutta bestia, quindi si cavalca qualsiasi malcontento. Il tempo del cane che si morde la coda, però, inizia a scadere. Assumersi la responsabilità delle scelte è un atto di maturità. Rimbalzare i temi fondamentali, respingerli o ritardarli continua ad essere delittuoso nei confronti del presente e delle future generazioni.   



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