PD tra scissioni e armistizi. Ma non chiamatela ''tragedia''
21-02-2017
FRASCATI (politica) - La politica è una questione di opportunità e scelte. I drammi di questa nazione sono altri.
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La ''scissione'' del PD (vedremo con quali proporzioni avverrà) non è un dramma per l'Italia. I drammi di questa nazione, quelli veri, sono attorno a noi tutti i giorni. Il problema è solo politico, di opportunità e di convenienza per le parti. La prima narrazione di Renzi è terminata il 4 dicembre con il suo suicidio al Referendum. In questi giorni si è aperta un'altra storia. La possibilità di creare una nuova ''balena bianca 2.0'', infatti, è concreta. Gli incastri con pezzi consistenti del fronte moderato non sono più così impossibili, senza cercare grosse sintesi o faticose mediazioni interne. Il PD che abbiamo visto fino alla data spartiacque della consultazione sulle riforme costituzionali è morto e sepolto. Il problema sarà come scrivere o addirittura riscrivere le regole e le prospettive di un soggetto che ha dato dimostrazione, nonostante i numerosi problemi interni, di essere ancora in grado di proporre una discussione sui temi, fatto che in Italia, va detto, è sempre più raro tra leader autoproclamati in piazza, altri per acclamazione, altri ancora senza neanche l'ombra di un congresso o un'assemblea.
Un certa sinistra, invece, ritrova (o cerca, dipende dalle letture) la sua riserva, la sua connotazione, rapportandosi (forse) con le altre forze e lei affini. Non è detto però che il progetto riesca o che gli elettori siano attratti da questa avventura. I frutti avvelenati delle passate stagioni hanno inquinato molto il tessuto sociale, anche quello più politicizzato ed identitario. Il rischio di un salto nel vuoto, facendo la fine dei tanti che hanno provato strappi di questo tipo, è reale. Solo il tempo potrà dare delle risposte a tali quesiti, sopratutto se in Italia ci sia ancora spazio (e quanto) per una sinistra in questa società, sganciata ormai dagli stereotipi e assolutamente sospesa tra presentismo e paura del futuro (e di tutto ciò che nella percezione è vissuto come una minaccia).
Tuttavia parlare di tragedia per l'Italia, come si è letto da qualche parte, appare veramente troppo. In politica nulla è mai per sempre (neanche le separazioni consenzienti o meno) e la vita va avanti comunque. Per tutti. I problemi, quelli sì, rimangono tali e non evaporano, corrodendo interi strati sociali che assistono al magma della politica - in ogni sua angolazione - nella netta consapevolezza di essere solo le vittime di un mondo inafferrabile.