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Rocca di Papa: se Querini passa il calumet della pace alla Sciamplicotti

30-01-2017

ROCCA DI PAPA (politica) - Il segretario cittadino in pectore potrebbe compiere l'ultimo "capolavoro" che lo ha portato a correre verso la segretaria, da simil "innovatore", praticamente da solo

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Ci sono i maggiorenti, ci sono i riferimenti, ci sono i soldati. E i soldatini. Ci sono quelli che perdono e si portano via il pallone convinti che senza di quello gli altri non possano giocare più: ci sono quelli che sanno quando è il momento di combattere. E quelli, pochissimi, che invece sanno quando è davvero il momento di uscire di scena.

La politica è esattamente come la vita: sensi di rivalsa, vecchi ruderi tornati alla ribalta, giovani che cercano un legittimo spazio spesso strumentalizzato. Ci sono quelli che hanno preso uno sganassone e non si sono rialzati più

C'è la grande arena del Partito democratico che a livello nazionale sta sancendo la fine di un partito fondato appena 10 anni fa (era il 14 ottobre 2007 e quel processo di "fusione fredda" tra Margherita e Ds non è mai completamente riuscito nonostante momenti di oggettive fortune) e c'è lo specchio fedele di quanto sta accadendo ai Castelli romani, a Rocca di Papa in particolare.

In ambito nazionale il nuovo si chiama Massimo D'Alema (67anni) che portandosi avanti un Pierluigi Bersani (65 anni) ombra di se stesso ed un Roberto Speranza (38 anni) soldatino (per ora) fedele ai dettami degli sfascisti esegue e segue la linea del "nuovo". Appunto Massimo D'Alema.

A Rocca di Papa il cliché è il medesimo: il "nuovo" è rappresentato da due ex sindaci, Carlo Umberto Ponzo (57 anni, uscito dalla scena politica nel 2013) e Pasquale Boccia (61 anni) e da un eterno vice sindaco, Maurizio Querini (41 anni). Il "nuovo" ha fatto fuori nei giorni scorsi l'altro "nuovo": un gruppo, quello dei soliti Mauro Fei (45 anni), Raffaella Taggi (44 anni) e Maurizio De Santis (57 anni) che con una lettera squinternata inviata a Matteo Renzi (LEGGI l'articolo) ha addirittura preteso di presentarsi come il "rinnovamento". Tralasciando i reiterati tradimenti perpretati nei mesi scorsi.

Di "nuovo" in "nuovo" ora Maurizio Querini, che ha bisogno di un ruolo in cui calarsi per dare spessore e continuità ad una propria azione politica interrotta dalla batosta elettorale del giugno 2016 quando, pure, Marika Sciamplicotti (45 anni) era pronta a confermarlo nel ruolo di vice sindaco, è ad un passo da una segreteria del circolo cittadino senza sfidanti.

L'ultimo nodo da poter risolvere per Querini è quello di acquisire un'autorevolezza della propria corsa a segretario superiore di quella che al momento gli conferisce il correre da solo.

In un angolo della grande stanza del Partito democratico roccheggiano, dove si entra e si esce come si vuole (e i "rinnovatori" dell'accordo, ora congelato, con Crestini lo sanno bene), è rimasta in queste settimane Marika Sciamplicotti. Che di ricucire con i "rinnovatori", i "fantastici 8" non ha alcuna voglia ma che allo stesso tempo di mettersi l'etichetta di D'Alema sulla giacca allo stesso tempo non ha fantasia. Per Querini si tratterebbe, dopo aver sminato il sostegno di Crestini al Pd2, dopo aver costretto il Pd2 a scappare a gambe levate, si tratterebbe dell'ultimo capolavoro politico. Di "nuovo" che avanza.

L'operazione giusta sembra dunque essere quella di tentare un accordo tra gentiluomini tra Querini e Sciamplicotti, al di là degli schieramenti sul nazionale (che a questo punto potrebbero portare anche ad una catastrofica rottura), in nome della vecchia militanza nelle due Giunte Boccia (l'altro "nuovo"...) e della corsa a braccetto alle ultime Amministrative.

Un accordo con magari qualcosa da mettere sul tavolo. Nomi o ruoli, è da vedere.

La politica, come la vita, è un lungo rincorrersi di corsi e ricorsi. Di "affetti", "innamoramenti" e folgorazioni. Di strette di mano e di pugnalate. Di amici e di infami. Ma in politica, molto più che nella vita, a dimenticare si fa in fretta.



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