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Frascati: Conte sì, Conte no. Il Pd sfoglia la... Margherita

22-01-2017

FRASCATI (politica) - L'ex candidato sindaco Pdl guarda con insistenza al centrosinistra targato Pd, sponsorizzato da D'Orazio e Privitera, ma anche da Iodice e Carboni. Un ingresso tutt'altro che scontato

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La scorsa settimana Vincenzo Conte ha declarato il proprio pensiero: per dirla all'anglosassone, Conte ha fatto il suo endorsment che poi, per la verità più che essere l'appoggio a qualcuno (il Pd in questo caso) è un vero e proprio "anti endorsment" contro quelli che lui stesso ha definito "rottami spaziali" (LEGGI l'articolo).

L'ex consigliere comunale del Pdl non lo ha specificato per bene ma la sensazione è che coloro che Conte definisce "rottami spaziali" siano in primis Roberto Eroli e Franco Posa che, a quanto pare, in queste ultime settimane sono sempre più in sintonia.

Il tema è però un altro. E' quello - fatto salvo l'effettivo peso elettorale di un Conte fuori dalla scena cittadina da qualche anno - di un ex candidato sindaco di centrodestra (nel 2009 perse al primo turno contro Stefano Di Tommaso) che ha aperto decisamente ad una collaborazione col Partito democratico e comunque con quella parte di centrosinistra che ha aperto senza grossi filtri verso il centro, fino all'Ncd.

Conte, in questo, sarebbe sponsorizzato dai suoi vecchi colleghi di banco Sandro D'Orazio e Giuseppe Peppe Privitera ma anche dallo stesso Nuovo Centrodestra che a Frascati risponde ai nomi di Bernardo Iodice e Simone Carboni. Tutte persone che, in un modo o nell'altro, sono già fattivamente nella coalizione: non solo l'ex assessore Carboni, ma gli stessi D'Orazio e Privitera che hanno "pagato il ticket" dell'ingresso nel gruppo con la costituzione del comitato referendario "Io cambio e dico sì" (LEGGI l'articolo).

Senza contare che, infine, Conte da mesi è assolutamente contiguo a quel sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, che ha ottenuto il medesimo "battesimo Pd" anche lui passando per il sostegno ad iniziative per il "sì" al referendum dello scorso 4 dicembre (LEGGI l'articolo). Non solo: di Conte si disse, con convinzione e senza mai smentite, che fosse l'ancora mai nominato "quinto assessore" proprio nella Giunta Crestini.

Tutto fatto, dunque? Non proprio. Perché all'interno del Pd c'è una parte che Conte in squadra non lo vuole. D'altro canto, proprio Vincenzo Conte fu a capo della durissima battaglia combattuta dalll'ex opposizione consiliare contro la maggioranza di Di Tommaso per le questioni delle compravendite di terreni di Astra 8 e Anagnina 1. Battaglie a suon di esposti e di denunce. Qualcuno nel Pd non l'ha dimenticato.

La sensazione è che dunque coloro che governarono con Di Tommaso e che quella maggioranza sostennero (da Peduto in poi) di Conte non vogliano sentir parlare. Gli altri, magari più moderati (gli ex Margherita? Complicato, dal momento che è proprio con gli ex Margherita, che Conte ha sempre attaccato, che c'è maggior acredine) Conte se lo prenderebbero volentieri.



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