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A Frascati la Casa della Pace e dell'intercultura: il dormitorio, le storie, gli ospiti e i volontari

21-01-2017

FRASCATI (attualità) - 16 posti letto per i più disagiati, fino a maggio. Ubaldo Lucci: "Progetto di inclusione sociale". Ma servono altre persone. Ieri la visita di Strati

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

C'è Florin e c'è Gorbaciov. C'è Tudor e c'è Sergio. E Mustafà. Ci sono storie che si incrociano, che si incontrano per poche notti senza neanche parlarsi e che a volte non sanno neanche come parlarsi. Ma che si ritrovano davanti alla televisione a vedere una partita di coppa Italia della Roma. E ci sono i romastisti di Romania, il laziale marocchino e lo juventino albanese.

Aperto a novembre e con "mandato" fino ad inizio maggio, il dormitorio della "Casa della pace e dell'intercultura", progetto più ampio in fase di avvio, è in grado di ospitare 16 persone nello stabile di via Gregoriana concesso nei mesi scorsi dal Comune di Frascati proprio per questo fine sociale.

Chivu ha 7 figli e li vede ogni tanto. Vive alla giornata, quando gli va. Tudor invece lavora regolarmente, andando a procacciarsi la giornata a Roma. Quando non può, quando fa tardi o semplicemente è fuori, dorme in tenda. Tiene alla sua pulizia. Storie.

Nel dormitorio, gestito dalla Cooperativa Arcobaleno su affidamento da parte del commissario prefettizio Bruno Strati (ma il progetto era stato già lanciato, presentato ed affinato dalla precedente Amministrazione Spalletta), operano 28 volontari che a turno passano la notte nella casa.

"Abbiamo 16 posti letto - dice Ubaldo Lucci, presidente della Arcobaleno - e cerchiamo di tenerne sempre uno libero per le emergenze. Cerchiamo di scegliere ed individuare le persone che stanno peggio, quelle che hanno dipendenza dall’alcol o non hanno alcun riparo: le andiamo a scovare anche col Girasole. Con queste persone si cerca di instaurare un contatto per poi portarle presso la struttura del Girasole per conoscere la loro storia cercando di reintegrarli o dando comunque loro aiuto, anche con visite mediche e con un screening sanitario che ci aiuti a dire quali siano le loro condizioni fisiche".

Tutto ruota attorno al volontariato. La casa fornisce ai suoi ospiti la colazione, acquistata attraverso il contributo di Don Baldassare della parrocchia di Cocciano e con quello del gruppo "Incontrarsi". "Stiamo cercando supermercati ed alimentari che ci diano una mano. Il progetto si sostiene da solo, non ha grandi spese". E a meno di un chilometro si trova l'altro dormitorio sociale, quello della Caritas. "I rapporti sono buoni anche se spesso di acceso confronto: è inevitabile e fa parte del nostro lavoro. La Caritas preferisce la turnazione dei suoi ospiti, avendo peraltro posto regole molto ferree all'ingresso: noi preferiamo ospiti più stanziali, anche per tentare un percorso di reale recupero. Sappiamo bene che più della metà di chi dorme da noi non ha realisticamente alcuna possibilità di recupero ed integrazione, ma abbiamo il dovere di provarci e di dare un riparo a queste persone nei mesi invernali".

Aggiunge Lucci. "Nella Casa gli ospiti trovano un letto e le docce: trovano la colazione e, insieme ai volontari, tutti gli strumenti per igienizzare le stoviglie. Alle 7 del mattino, quando gli ospiti escono, arriva la persona che, con borsa lavoro del Comune di Frascati, si occupa delle pulizie. Questo è un aspetto importantissimo per evitare malattie e strane situazioni".

La casa è stata ristrutturata per quanto possibile prima dell'avvio del progetto. Servirebbero nuovi infissi, un impianto di riscaldamento più efficiente ma è un riparo eccellente per coloro che la frequentano. I volontari, 28, sono un gruppo importante ma non sufficiente per svolgere ogni notte il turno con 2 persone. "Essere in casa in 2 è importante non solo per una questione di ovvia sicurezza ma anche per instaurare un dialogo con gli ospiti. L'ideale è che ci fossero una decina di volontari in più".

Il "mandato" dell'Arcobaleno scade a maggio. "A quel punto - conclude Lucci - il Comune dovrebbe pubblicare un nuovo avviso di interesse. E' chiaro che ci piacerebbe portare avanti questo progetto, anche per realizzare una vera Casa dell'intercultura con una struttura aperta anche durante il giorno. Abbiamo 33 anni di esperienza nel sociale e rapporti con tutte le associazioni del territorio. Vediamo".

Ieri pomeriggio il commissario straordinario Bruno Strati, ha fatto visita al Centro Casa della Pace e dell’Intercultura, incontrando il presidente della Cooperativa Arcobaleno Ubaldo Lucci, Cristiana Tamburrano e Paolo Brunelli. Il Commissario Strati si è complimentato con i responsabili del Centro per l'organizzazione della struttura, ringraziandoli per il lavoro encomiabile che i volontari stanno svolgendo a favore di coloro che non hanno una propria abitazione in questo periodo di inverno rigido. "Spero che questa collaborazione che sta registrando risultati positivi possa proseguire". Un buon auspicio.



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