Grottaferrata, Ex Cavallino: torna il dibattito
07-01-2017
GROTTAFERRATA - Il blog del Movimento ''Vivere Grottaferrata'' riaccende l'attenzione sul tema
Locali dell'ex Cavallino, Grottaferrata. A due mesi dalla conclusione del lunghissimo iter procedurale del bando pensato per la sua nuova assegnazione, i locali sono ancora chiusi e non si è dato inizio ad alcuna attività. Per quale ragione? E' il Movimento civico ''Vivere Grottaferrata'' a riaccendere l'attenzione sul caso.
''Il 7 novembre scorso fummo tutti contenti di sapere che dopo due anni di chiusura forzata imposta dalla prima giunta Fontana, il locale Ex-Cavallino avrebbe avuto di nuovo un gestore – affermano i suoi promotori - infatti si era finalmente addivenuti all’aggiudicazione del bando infinito che aveva visto prevalere una società di Santa Teresa di Gallura. Da quel giorno ed il locale è fermo. Quella che è di fatto l’entrata di Grottaferrata è sempre più buia e triste''.
Tornando all'improvvisa chiusura, il Movimento chiarisce: ''Non approvammo l’azione, da molti in città ritenuta esagerata, con la quale la prima Giunta Fontana agì contro i precedenti gestori per chiudere il locale e lasciando a casa una decina di dipendenti. L’accanimento apparve evidente, quando dopo il dissequestro disposto dalla procura, l’amministrazione provvide a sospenderne la licenza. Solo a febbraio 2016 si è arrivati ad un bando che criticammo aspramente per il contenuto estremamente “singolare” delle richieste e dei requisiti indicati. Dopo l'apertura delle buste, in aprile, il bando è rimasto nelle sabbi mobili, e non si è mai capito il perché, quando finalmente a Novembre (gestione commissariale) si è finalmente convocata la commissione per l’aggiudicazione''.
Ora la nuova attesa. Vivere Grottaferrata ricorda che il Comune non incassa più alcun denaro da quei locali ''grazie – sottolinea - a chi ha voluto nel 2014 quell’atto di forza senza prevedere l’esito e la soluzione''. ''Chissà - è l'amara conclusione - che scriveranno nei prossimi programmi elettorali gli eredi di quell'esperienza''.
La speranza, nel frattempo, è che la struttura torni ad essere presto uno dei luoghi vitali della città.
Da ''Il Giornale della Provincia'' del 7/1/2016