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Stefano Del Giovane di Albano Laziale promosso assistente arbitrale in serie A

23-09-2016

ALBANO LAZIALE - La 39enne "giacchetta nera" si presenta

ilmamilio.it - comunicato stampa

Stefano Del Giovane, 39 anni, di Albano Laziale è da quest’anno assistente arbitrale nel campionato di calcio di serie A. In quest’intervista, rilasciata all’Ufficio Stampa del Comune di Albano Laziale, racconta i suoi inizi, i sacrifici per raggiungere la massima serie, l'emozione che prova ogni volta che entra nei campi di serie A e sente annunciare il suo nome e quello della città di Albano Laziale.

Cosa hai provato quando ti è stato comunicato che avresti arbitrato in serie A?

Tanta gioia. Non era una notizia inaspettata per via della stagione molto positiva dell’anno scorso, ma la soddisfazione è stata tanta: per gli anni passati a lavorare e per la sezione arbitri di Albano Laziale da cui provengo. Il fatto di avere per la prima volta un ragazzo promosso in serie A è motivo d’orgoglio personale e per l’intero gruppo.

Quanti sacrifici e quanto allenamento servono per arrivare nella massima serie?

Tanti sacrifici, tante rinunce, tantissimo allenamento. Ho iniziato nel ’94. Da ragazzo alle 9 di domenica ero in campo e questo significava che il sabato sera si stava a casa. I sacrifici non erano solo personali, ma anche familiari visto che erano loro ad accompagnarmi ogni volta a Roma.  Gli allenamenti sono aumentati e oggi lo faccio praticamente tutti i giorni, più la partita.

Cosa provi ogni volta che metti piede in un campo di serie A?

Entrare in un campo di serie A è un’emozione forte. Quello che vedevi in televisione, ora lo vivi in prima persona. Con i calciatori dai vita a questo spettacolo seguito ogni giorno da milioni di persone.  Per me è un orgoglio entrare in campo e sentire dagli altoparlanti il nome della mia città e della mia sezione di appartenenza.

Cosa ti senti di dire a chi vuole intraprendere oggi questa carriera?

Sicuramente le porte sono aperte. Io sono la dimostrazione che si può arrivare in serie A. Ci vogliono sacrifici e rinunce, ma è una carriera davvero emozionante. Ai più giovani e alle loro famiglie dico che anche se non si arriva sui campi di serie A, questa attività forma innanzitutto un uomo e le persone che ti seguono sono preparate, disponibili e dispenseranno sempre ottimi consigli.

Quanto sono importanti la famiglia e gli amici?

Ho raggiunto un obiettivo personale che condivido con i miei affetti. Tutti coloro che mi sono stati vicino… La mia famiglia, la sezione arbitri di Albano Laziale e i miei amici sono parte di questo traguardo ed hanno un ruolo importante perché mi danno equilibrio, mi consigliano e fanno sì che io svolga questa attività in modo rilassato e sereno.



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