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Grottaferrata, Tomboletti: ''Sul futuro della Ex Bazzica preoccupazioni fondate''

19-09-2016

GROTTAFERRATA - Da Mauro Tomboletti, ex assessore e consigliere a Grottaferrata, riceviamo e pubblichiamo:

''Egr. Direttore,

Apprendo dalla vostra testata, che esiste una concreta possibilità che l’agenzia che gestisce i beni confiscati alla criminalità, possa revocare al Comune di Grottaferrata, i beni acquisiti nel 2010: l’ex ristorante, la Bazzica e una villa in via del Fico.

Sono coinvolto in prima persona su questa vicenda e mi dispiacerebbe non poco che si verificasse una eventualità del genere, ma ritengo che sia giusto che l’agenzia torni in possesso dei beni, vista l’inadeguatezza dell’ amministrazioni di Grottaferrata ad attuare una progettualità capace di trovare soluzioni funzionali alla destinazione d’uso di esclusivo interesse sociale. Sono trascorsi sei anni, e allo stato attuale mi sembra di capire che l’attuale amministrazione non ha una idea, un progetto una proposta, azzerando completamente quel poco di buono che si era costruito.

Il progetto Bazzica nasce dall’idea di dotare non solo Grottaferrata, ma tutto il comprensorio Tuscolano e dei Castelli Romani di un luogo ideale dove la diversità e la disabilità potessero essere trattate non con forme si assistenzialismo ma un luogo di formazione e creazione di opportunità. La storia dell’handicap è un lungo percorso di esclusione, di segregazione e di diritti negati. In questa nostra società la storia del disabile è inevitabilmente caratterizzata dalla persistenza di aiuti e dalla necessità di dipendere dagli altri soprattutto dalla famiglia. Per questo è necessaria una maggiore attenzione verso il problema disabilità, un interesse più profondo verso quelli che sono i sogni delle persone in cerca di una vita Indipendente. Una strada verso la realizzazione di questo sogno risiede negli ausili, nel poter mettere a disposizione di ogni persona l’opportunità di esprimersi e realizzarsi al di là dei propri limiti, bisogna riuscire ad eliminare o almeno arginare quel deficit che impedisce al disabile di rapportarsi con la società.

La Bazzica non era un mero progetto di ristrutturazione di un edificio, era prima di tutto un progetto culturale che doveva incidere profondamente nelle coscienze per cambiare quella visione distorta che si continua ad avere nei confronti della diversità. La bazzica era il luogo dei sogni. Un incubatore d’impresa sociale, capace di trasformare i sogni in processi d’ integrazione attiva, per permette alle persone disabili di poter vivere con autonomia la propria vita. Questo poteva essere reso possibile grazie alla formazione professionale, all’inserimento lavorativo protetto e ai percorsi scuola-lavoro, dove la persona oltre ad aumentare la sua autonomia impara un mestiere che gli permette di entrare nella società rivestendo un ruolo. Il significato di integrazione che è concetto inclusivo, di inserimento, significa anche completamento, arricchimento e si caratterizza, in termini qualitativi, in relazione alle opportunità di sviluppo umano, sociale, intellettuale e riabilitativo.

Il grande rammarico che si prova è costatare ancora una volta che questa classe politica non è in grado di capire e affrontare in termini di straordinarietà, un progetto che avrebbe avuto delle ricadute importanti in tutto il territorio. E’ la dimostrazione di quanto disinteresse esiste su un tema sociale così delicato, e di come continuano ad operare in perfetta solitudine le famiglie e pochi soggetti che operano nel terzo settore, mentre alcune istituzioni sono completamente distanti''.

 



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