Cianfanelli: "Serra Bellini è l'uomo giusto per Ariccia. Le Primarie? Così non servono a niente"
23-01-2016
ARICCIA – Il sindaco "benedice" la candidatura del suo ex assessore e guarda avanti. "Il mio futuro? Magari in Parlamento..."
ilmamilio.it
La scelta giusta. Di questo è convinto il sindaco uscente Emilio Cianfanelli che è pronto a lasciare il testimone ad un fresco candidato sindaco del centrosinistra, Mauro Serra Bellini, che negli anni scorsi è stato anche suo assessore. D’altra parte anche nei mesi scorsi Cianfanelli non aveva mai nascosto la propria idiosincrasia per le Primarie mettendosi anche in relativo con un Partito democratico che invece, soprattutto col segretario cittadino Valentino Cianfanelli, aveva invece deciso inizialmente di puntare sulla consultazione di fine inverno.
“Siamo seri – dice il primo cittadino -: le Primarie hanno un senso se diventano occasione di crescita e di confronti di idee e programmi. In una realtà piccola quale può essere Ariccia diventano spesso un semplice personalismo ed uno scontro a livello quasi individuale. Se le Primarie portano un valore aggiunto, come sta accadendo a Milano, ben vengano, anzi. Ma se servono solo a creare confusione e a costituire un potenziale rischio di strappi successivi meglio lascia perdere”. Insomma, alla fine è passata proprio la linea preferita da Emilio Cianfanelli.
“Non si tratta di una vittoria, decisamente no. Credo che si tratti di una scelta dettata dal buonsenso. Sono convinto che con Mauro Serra Bellini sia stata individuata la persona giusta per portare avanti le istanze del centrosinistra: una persona preparata ed esperta anche in ambito amministrativo che si sta muovendo in queste settimane per chiudere sul fronte della coalizione”. Tutto come desiderato da Cianfanelli, dunque. “A livello locale, tranne il caso di Colleferro, negli ultimi anni le Primarie non sono servite a nulla ed anzi hanno creato spaccature”. Ed Emilio Cianfanelli cosa farà “domani”? “Se lo vorrà, sono pronto a scendere in campo al fianco di Mauro Serra Bellini. Poi chissà, magari la Città metropolitana, magari il Parlamento…”. Come a dire che quando si chiuderanno le porte del Municipio non è detto che non si apra un portone.
Articolo pubblicato su "Il giornale della provincia" del 23 gennaio 2016