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Una madre: "Ho una figlia disabile: quanta rabbia per quelle auto in sosta selvaggia"

21-10-2016

GROTTAFERRATA (attualità) - Antonella ha una figlia portatrice di handicap: ''Abbiamo trovato le auto parcheggiate nei posti adibiti ai disabili, per noi impossibile andare in giro''

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La signora Antonella ha una figlia disabile. Purtroppo le condizioni della giovane, oggi 14enne, la costringono su una sedia a rotelle. Una vita difficile, seduta su due ruote ma sopratutto scandita dai problemi di vita quotidiana, i quali potrebbero essere migliori se solo ci fosse un aggiornamento condiviso delle politiche contro le barriere architettoniche. Annunci tanti, fatti pochi. Ma c'è dell'altro: l'inciviltà dei cittadini meno sensibili. Antonella, residente sulla Via Tuscolana, a Roma, ha voluto rimarcare, tramite una lettera, la sua sorpresa nel constatare come una visita a Grottaferrata sia divenuta impossibile a causa di diversi disagi.

''Pochi giorni fa sono venuta nella cittadina castellana per sbrigare una vicenda personale – scrive nella sua segnalazione – e i Castelli romani in genere, sopratutto dove i centri storici sono caratterizzati da scale, salite e discese, sono ovviamente impossibili per mia figlia. Considerando la conformazione di Grottaferrata credevo fosse possibile, almeno nel centro storico, fare una visita tranquilla. Piccola premessa: ogni volta che ci rechiamo in un quartiere o una piccola città, mi accerto anticipatamente che ci siano locali a norma o marciapiedi con tutti i criteri. Ebbene, mia figlia non è potuta neanche scendere dall'auto sul Corso perché tutti gli scivoli possibili, alle sei del pomeriggio, durante il mio sopralluogo, erano ostruiti da auto in sosta e passibili di sanzione. Non solo: ho dovuto attendere che il proprietario di un'auto con le frecce accese finisse i suoi comodi prima di parcheggiare nel punto sosta adibito ai portatori di handicap''.

Le peripezie non sono finite qui. ''Sono andata in almeno due Bar – dice - e nessuno di questi aveva un bagno adeguato nel caso mia figlia ne avesse avuto bisogno. In uno di questi addirittura entrava appena una persona, figuriamoci una carrozzina. So che altri locali sono perfettamente a norma, e me ne compiaccio, ma quelli che ho constatato di persona, non conoscendo bene la zona e comunque avendo bisogno di punti di riferimento a portata, erano in uno stato a cui ormai fortunatamente assisto sempre meno''.

La decisione è stata a quel punto inevitabile. ''Forse sono stata colpita da una serie di circostanze sfortunate e voglio sperare sia così, ma l'unica cosa che ho potuto fare, presa d'istinto dall'arrabbiatura, è stato quella di riportare mia figlia a casa e tornare da sola per le mie commesse. Ovviamente, le macchine che ostruivano gli scivoli del marciapiedi, erano state sostituite da altre vetture. Spero che chi di dovere metta mano a questo problema che giudico di inciviltà. L'Europa e l'Italia da anni hanno dato precise indicazioni. Non rispettarle è un reato''.

Una segnalazione civile, che ci fa comprendere quanto il percorso civile per una totale accessibilità urbana sia ancora complessa.



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