Grottaferrata, i ''5 sabati'' all'Abbazia partono di slancio
14-02-2016
GROTTAFERRATA – Tutto esaurito per la conferenza del professor Siniscalco. Quando la ''cultura alta'' funziona
ilmamilio.it
''Unità e pluralità dell'Oriente cristiano. L'origine e lo sviluppo dei cinque patriarcati''. I ''5 sabati in Abbazia'' hanno dato il via ad un nuovo ciclo di conferenze all'insegna del tutto esaurito. Il dibattito di ieri mattina, organizzato dall'Associazione Culturale San Nilo e dal Monastero Esarchico presso la Sala conferenze del Monumento Nazionale (alla presenza dell'Egumeno Michel Van Parys e di Franco Portelli), ha fatto il pieno. Una sala gremita ed interessata di soci, simpatizzanti e cittadini per ascoltare le parole di uno dei massimi esperti internazionale di storia del cristianesimo: Paolo Siniscalco. La conferma di come si possa fare ''cultura alta'' e parlare di temi non comuni ottenendo lo stesso un ritorno di partecipazione nutrito ed importante.
''Le origini e lo sviluppo dei cinque grandi patriarcati (Roma, Antiochia ,Alessanria d'Egito, Gerusalemme, Costantinopoli ndr ) - ha detto il Prof Siniscalco - fanno conoscere un tratto importante della storia della Chiesa universale nell'età tardo antica e tardo medioevale. Fanno conoscere innanzitutto i caratteri specifici delle chiese orientali che sono distinte da una grande varietà di lingue, letterature, riti : un pluralismo ecclesiale che genera indipendenze delle chiese fino all'autocefalia''. Il professore continua: ''Già Eusebio di Cesarea individua le sedi più importanti che tali poi sono solennemente riconosciute dai primi concili ecumenici: i padri conciliari a Nicea (325) attribuiscono onori ai vescovi di Alessandria, Antiochia e Gerusalemme aggiungendo come ''è consuetudine per il vescovo di Roma''; il concilio di Costantinopoli (381) attribuisce il primato in onore al vescovo di Costantinopoli, dopo il vescovo di Roma; il concilio di Calcedonia (451) sancisce, in un canone, che la sede costantinopolitana debba godere dei medesimi privilegi di Roma, per il fatto di essere divenuta città imperiale. Un canone che Leone I Papa respinge, scorgendo il proposito di volere, in tal modo, instaurare un nuovo ordine gerarchico dalle sedi in cui abbia rilievo la loro importanza politica e non la loro origine apostolica''.
''Nel frattempo – ha detto ancora Siniscalco - la controversia nestoriana e la controversia monofisita provocano gravi tensione tra le Chiese. Il concilio di Calcedonia proclama quale sia la dottrina della Chiesa Universale, dichiarando Gesù Cristo perfetto quanto alla divinità e perfetto quanto all'umanità in due nature immutate (contro i monofisiti), indivise e inseparabili (contro i nestoriani). Nei secoli successivi l'Occidente cristiano si trova di fronte al grande fenomeno delle migrazioni dei popoli del nord e dell'est europeo e asiatico, popoli che con il tempo sono convertiti alla Chiesa e al verbo evangelico. L'Oriente, da parte sua, si trova di fronte fin dalla metà del 600, alle conquiste arabe dei successori di Maometto''.
''Il Vicino e Il Medio cadono sotto il dominio mussulmano – conclude l'esperto - Costantinopoli e una parte dell'Impero Romano d'Oriente resistono a lungo, fino a che nel 1453 la capitale dell'impero romano d'Oriente è espugnata da Maometto II e da quel momento le popolazioni cristiane di quella vasta area sono sottoposte alla legge islamica''.
Il primo passo di un lungo percorso è stato dunque compiuto. Nei prossimi mesi altre conferenze animeranno l'Abbazia di San Nilo all'interno di una sete di conoscenza che andrà ad approfondire un tema storico e persino attuale: quello delle chiese cristiane medio-orientali. Una elaborazione che andrà a scoprire una parte di storia dell'umanità che è sconosciuta ai più ma che è fondamentale per comprendere anche il presente.