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Rocca di Papa: sì al Bilancio di Crestini (cfr Boccia), anche senza parere definitivo dei Revisori

29-07-2016

ROCCA DI PAPA - Quella di ieri sera è stata una seduta ricca di spunti. L'ex assessore Sciamplicotti pizzica un errore nel documento in approvazione e scoppia la bagarre. Poi Crestini dà l'ordine e la maggioranza alza la mano

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Raccontare il secondo Consiglio comunale della nuova era – durato dalle 18:30 alle 23:30 e che è finito con l’approvazione del Bilancio di previsione triennale - è impresa ardua e chiediamo pazienza.

La gente era tanta ma non troppa e non ha resistito per godersi fino alla fine (per la verità, non ce l’abbiamo fatta nemmeno noi) il dibattito confuso che maldestramente - ma l'inesperienza va necessariamente perdonata - Massimiliano Calcagni cercava di dirigere. Il presidente del Consiglio non spicca certo per terzietà (come gli imporrebbe il suo ruolo) e, soprattutto, non ha chiaro che esistono voti contrari, voti favorevoli e astenuti. Non “voti astenuti”. Si metta a studiare anche lui, altrimenti rischia di fare figuracce e del "chiacchiericcio" come la nostra testata, orgogliosamente citata in Aula ieri sera.

La seduta è stata un fiume in cui chi voleva prendeva la parola e parlava sopra agli altri di quello che più gli pareva. Sindaco in primis. Pochi gli interventi pertinenti, davvero pochi.

Tra i banchi della maggioranza si notava l’assenza fisica della consigliera Laura Fico (che pare essere uno dei 4 scontenti già tentati dalle sirene della minoranza) e quella nei fatti delle consigliere donne (Annarita Rufini, Roberta Carnevali e Lorena Gatta). Forse il "patriarcale" Crestini non consente loro di parlare o forse per il momento le neo consigliere preferiscono ascoltare mancando ancora di argomenti. Per la verità, anche Lorenzo Romei risulta non pervenuto anche se il Bilancio è il suo forte, avendo lavorato con Maurizio Querini in Regione proprio in quel settore. I capigruppo hanno espresso le loro intenzioni di voto e Paolo Gatta, bofonchiando senza aver chiesto la parola, ha addirittura citato ilmamilio.it, additandolo come un giornaletto che inventa storie. Un sentito ringraziamento per averci portato in un luogo istituzionale, non è da tutti i giornaletti in circolazione. Siamo sicuri che le nostre storielle qualche problema lo stanno già creando alla portetosa macchina di "regime" (vivaddio tra virgolette) di Crestini.

Vedremo ai prossimi Consigli se i consiglieri di maggioranza saranno capaci di segnalarsi per interventi di spessore.

I banchi della minoranza erano un po’ più animati. Ottavio Atripaldi ha fatto buoni interventi (vuole forse calmare le voci che lo vedono pendere dall’altra parte?) ma si tradiva ogni tre per due riferendosi a “noi” e guardando esclusivamente Danilo Romei (che l’ha detto chiaro e tondo: vedo un barlume di luce in questa maggioranza, mi astengo oggi ma - è sembrato dire - manca poco e poi faccio il grande salto). Pasquale Boccia era in difficoltà. Netta, palpabile. Ieri, quando ha preso la parola (che nessuno gli aveva dato), ha ricevuto cori non gradevoli dal pubblico e sembrava ancora sentirsi il Sindaco. Ma non è più così.

Ora c’è Crestini che ieri non ha perso occasione, insieme all'assessore al Bilancio Vincenzo Rossetti, per dire alla Città che Boccia si prenderà una buona uscita di circa 25.000 (come tutti i sindaci d’Italia). Mica pizza e fichi. Elisa Pucci, assessora designata dalla Sciamplicotti in caso di vittoria ma ancora anche lei inevitabilmente inesperta, ha però sollevato temi importanti chiedendo la convocazione delle commissioni prima dei Consigli comunali alla presenza degli assessori competenti per illustrare le delibere, cosa non avvenuta prima del Consiglio di ieri. Addirittura la vice sindaco Veronica Giannone, vice capa della propaganda di Crestini, ha preso parola per una volta nelle 5 ore di Consiglio per dire che non c’era niente da spiegare (!?), ma che in futuro si seguirà il suggerimento della Pucci. Tra le due se ne vedranno delle belle.

Capitoli a parte per Grasso e Sciamplicotti. Duro il primo, che non le manda a dire e che sembra per ora essere l’unico a non aver paura di menare forte, eccessivamente maestrina la seconda che deve provare ancora a svestire i panni della candidata sindaco. Ogni sua parola viene strumentalizzata da Crestini che non perde occasione per rinfacciarle il passato con quel suo “ma però” poco elegante. Ma tant'è.

La seduta è stata noiosetta per la maggior parte del tempo insomma. L’assessore Rossetti ha provato a raccogliere tutte le sue doti da insegnante per spiegare per filo e per segno cosa contiene il Bilancio. Ci ha provato tantissimo, ci è anche riuscito per un po’ ma non si è potuto nascondere molto: ha dovuto ammettere che il Bilancio di Crestini è lo stesso di Boccia (anche i beni immobili da vendere sono gli stessi). Identico, se non per qualche minimo particolare che lo rende peggiore, se possibile.

Il problema, dice, è che la vecchia Amministrazione non è stata capace di farsi pagare le bollette. Immondizia, tasse sulla casa, multe. E che quindi basta, ora ci si metterà d’impegno, si piazzerà un bell’autovelox al Vivaro e si manderanno cartelle esattoriali ai roccheggiani e si passerà all’esecuzione forzata in caso di mancato pagamento. Olè.

Poi c’è il bosco. Una illustre dipendere comunale ha trovato per Rossetti un bosco che doveva essere tagliato e venduto nel 2017. Quindi ha anticipato il taglio al 2016 - pare - senza fare sopralluoghi, senza avere alcuna certificazione del valore di questo bosco perché, in assenza del piano di assestamento forestale (approvato da Boccia e ora in Regione per essere approvato anche lì), tutte queste attività non si possono fare. Quindi non ci sembra che questi soldi entreranno. Al contrario, usciranno.

Ieri Crestini e i suoi hanno approvato una spesa di 40.000 euro per avvocati, archeologi, agronomi e un geologo. Già, il geologo. Crestini, già in Comune da 5 anni, ha finto di non sapere che tra i dipendenti comunali c’è già una geologa e non c’è bisogno di pagare un esterno per fare quello che la dipendente comunale già dovrebbe fare. Forse ha promesso l’incarico esterno a qualcuno (con i soldi dei roccheggiani)? Vedremo.

Ma ora veniamo al dunque. Veniamo alla politica, quella seria. All’opposizione, quella vera. Dopo aver esaminato i primi 7 punti all’ordine del giorno, si è passati all’esame del Bilancio. Tutti i capigruppo di maggioranza lì a sbandierare che il Bilancio di Boccia (ops, pardon Crestini) è bello, talmente bello che ha anche ricevuto il parere favorevole dei revisori dei conti e che quindi lo avrebbero votato.

E no, invece. La Sciamplicotti ha preso la parola e ha fatto notare che il parere dei revisori dei conti era sì favorevole ma su dati sbagliati. Mancavano circa 6 milioni di euro alla voce livello di indebitamento, non bruscolini insomma. Un errore materiale o sostanziale? Comunque un errore, sfuggito a quel Crestini che ha sempre fatto le pulci a tutti gli atti per filo e per segno. E ora che è sindaco gli sfuggono 6 milioni di euro? Che fa, non li legge?

Comunque, la minoranza ha chiesto la sospensione del Consiglio, la rettifica protocollata dei Revisori dei Conti e l’eventuale rinvio per evitare di approvare un bilancio senza parere favorevole dei revisori. I consiglieri di maggioranza sempre lì, senza parole, in balia di concetti che non forse non coglievano, colti in flagrante di non essersi accorti del gravissimo errore contenuto nelle carte. Crestini sbigottito, Rossetti furioso (ha anche alzato un po’ i toni ed urlato contro la Sciamplicotti), gli altri tre assessori assolutamente non pervenuti.

Pausa. Che si fa? Si approva senza il parere dei revisori o si rinvia alla seconda convocazione di sabato? No no no, impossibile rimandare.

Ed ecco ripresa la seduta. Crestini prende la parola, fa la vittima, dice che quando era minoranza è stato trattato a pesci in faccia, che la maggioranza era cattiva, che lui non faceva gli show (strano, tutti se lo ricordano che andava tra la gente in platea, che sbatteva i fogli sulla scrivania della segretaria, che urlava). E quindi le osservazioni della Sciamplicotti sono irricevibili e che lui se ne frega perché non è solo che ha vinto Crestini: è che gli altri sono stati cacciati. Ora la maggioranza è lui (manco Luigi XIV) e decide lui. Quindi manca il parere dei revisori “ma però” noi il bilancio, uguale-a-quello-di-Boccia-uguale, lo approviamo lo stesso.

Eccola quindi la fotografia del secondo consiglio della nuova era. Il nuovo che avanza ha approvato un Bilancio vecchio cercando soldi in boschi che non possono essere tagliati, mettendo autovelox, vendendo gli immobili e senza il parere favorevole dei revisori dei conti (o meglio: parere favorevole su dati sbagliati). Un “nuovo” bilancio che fa acqua da tutte le parti. Un po’ come il nuovo asfalto di via Frascati.



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