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I geologi del Lazio: "Il fosso delle Tre Fontane va difeso dal cemento"

26-05-2017

ROMA - "Allarme idrogeologico"

Una storia ambientale, idrogeologica e urbanistica che si trascina da anni tra proteste, scontri istituzionali e ricorsi amministrativi. L’Ordine dei Geologi del Lazio riaccende le luci sull’annosa e delicata problematica legata al “Fosso delle Tre Fontane”, asta fluviale ricadente nel Municipio VIII di Roma, in un’area particolarmente interessata dalla trasformazione urbanistica, avviata dal consorzio Grottaperfetta, “la quale - denuncia il presidente dell’Ordine, Roberto Troncarelli - non contempla l’esistenza del fosso e, quindi, l’adozione di modalità costruttive e di salvaguardia. Ricordiamo, al riguardo, che il Fosso delle Tre Fontane è iscritto nell’elenco delle acque pubbliche della Regione Lazio, sottoposto a vincolo paesistico e pertanto tutelato come corso d’acqua dall’articolo 822 del Codice Civile. In materia di demanio pubblico, inoltre, è soggetto alla tutela ambientale secondo leggi nazionali e regionali. Eppure dalla analisi degli elaborati si evince una mancanza di gestione del corso d’acqua con l’interramento dell’asta locale, perché non esiste”. Tale prospettiva ha portato a contenziosi e ricorsi tra il Consorzio dei Costruttori “Grottaperfetta” e il Municipio VIII, avente ad oggetto l’opposizione dei costruttori alle direttive emesse dal Municipio VIII a protezione e gestione della dinamica idraulica del Fosso delle Tre Fontane.

“Numerosi e autorevoli enti - continua Troncarelli - si sono espressi sull’esistenza del Fosso delle Tre Fontane e sulla necessità della sua tutela e valorizzazione”. Tra loro: l’Aeronautica Militare, l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, l’Area Difesa del Suolo della Regione Lazio, la Sovrintendenza Archeologica e il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

“Nell’ambito della diatriba, e in particolare il 13 ottobre 2016, un nostro iscritto - ricordano ancora dall’Ordine dei Geologi del Lazio - è stato incaricato dall’Avvocatura Capitolina di redigere una perizia tecnica, nell’ambito del contenzioso giacente al TAR, per verificare o meno l’"esistenza" del Fosso delle Tre Fontane e il ruolo svolto dallo stesso nell’ambito idrogeologico del bacino, interessato dalle opere di trasformazione urbanistica nel quale non sono comprese interventi a tutela del tracciato del fosso”. Dall’analisi della Perizia Geologica e della cartografia idro-geo-morfologica redatta, “appare evidente la presenza naturale del corso d’acqua e della sua interazione con l’immediato intorno”, sottolinea Roberto Troncarelli.

Una realtà che, tuttavia, non ha fermato gli interventi di edificazione, portati avanti dal Consorzio dei Costruttori nell’area del Fosso delle tre Fontane: “I lavori - conferma preoccupato il presidente dei Geologi Lazio - proseguono senza interventi atti alla mitigazione del potenziale rischio idrogeologico, generato dalla modifica morfologica con l’interramento e l’obliterazione del percorso naturale del fosso. Seppur riteniamo lodevole l’operato dell’Avvocatura Capitolina che ci ha chiamato in fase di contenzioso, purtroppo, come esperti del territorio, siamo portati a sottolineare che il prosieguo di tale intervento, così come progettato, interferirà con la dinamica idraulica del fosso, cagionando localmente e soprattutto a valle dell'area, i ben noti fenomeni che siamo purtroppo abituati a vedere associati agli eventi meteorici: allagamenti, alluvioni e frane. Le istituzioni preposte vogliono davvero tutto questo?”, conclude Troncarelli.



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