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Incendio Eco X, i dubbi si moltiplicano. Andreassi: "Valori di PM10 7 volte sopra soglia: davvero è colpa dell'aerosol?"

12-05-2017

ALBANO LAZIALE (attualità) - Il docente universitario e assessore commenta la conferenza in Procura

ilmamilio.it

Riprendiamo ancora una volta l'analisi di Luca Andreassi sugli sviluppi dell'incendio alla Eco X di Pomezia. Il docente universitario ed assessore di Albano Laziale presenta, come fatto due giorni fa (LEGGI l'articolo), una serie di più che legittimi dubbi.

"Ho partecipato alla conferenza stampa che si è tenuta in Procura a Velletri in merito all'incendio con la speranza di fugare i miei dubbi. Quantomeno una parte. In fondo c'erano tutti i soggetti che, a vario titolo, sono coinvolti nella vicenda: ASL Rm6, Arpa Lazio, Carabinieri, Vigili del Fuoco e, naturalmente, la Procura della Repubblica. Purtroppo i miei dubbi stanno ancora tutti lì. Anzi, se possibile, sono aumentati. Ma andiamo per ordine.

0. Per capire la piega della conferenza stampa è sufficiente fare una ricerca su google e cercare la notizia. Scoprirete che la principale notizia è che l'amministratore della società è indagato per incendio colposo e eventuale danno ambientale. In secondo piano l'aspetto ambientale. Ora, per carità, sono interessatissimo a conoscere cause e responsabilità, ci mancherebbe altro. Ma oggi sono molto più interessato a conoscere la situazione ambientale del territorio. Diciamo che è un fatto di priorità.

Ancora 0. Per completezza del punto precedente aggiungo che, allo stato attuale, non risultano evidenze che l'incendio sia doloso. Chi dice che è un "attentato" fa terrorismo psicologico.

1. Ambiente. Le analisi dell'aria sulla concentrazione di diossina, PCB e idrocarburi policiclici aromatici effettuati nelle vicinanze dello stabilimento eco X danno valori molto significativamente sopra soglia. Dicono sia normale in casi come questi in cui si è bruciata la plastica. Stanno continuando le analisi a distanze via via maggiori. Ne sapremo di più nei prossimi giorni.

2. Ancora non si sa cosa sia bruciato. Ma se quei valori alterati li abbiamo appena giustificati perché si bruciava plastica (punto 1)?

3. Le analisi della ricaduta a terra di idrocarburi policiclici aromatici effettuati su ortaggi a varie distanze non ne evidenziano significative quantità sulle verdure. Ma se abbiamo appena detto che questo composti sono stati misurati nell'aria in quantità largamente superiore alla norma come mai non cadono a terra? Chi li ha aspirati?

4. Il PM10, il caro ed inutile PM10 che nelle giornate del 5 e del 6 mostrava valori largamente sopra soglia ma in trend decrescente ha un picco anomalo domenica (7 volte sopra soglia). Dicono sia l'aerosol delle schiume utilizzate dai vigili del fuoco. Possibile. Ma venerdì e sabato le schiume non le usavano?

5. Pare che l'impianto sin dal 2013 non rispettasse alcune prescrizioni in materia di sistemi antincendio tanto da essere stato sanzionato dai vigili del fuoco. Comunicazione era stata fatta al Comune di Pomezia. L'impianto è andato a fuoco, così per ricordare.

Di una cosa sono sempre più convinto. Ovvero della necessità che le amministrazioni del territorio facciano fronte comune, pretendendo che si facciano analisi specifiche (in particolare del suolo) sulla presenza di eventuali contaminanti e/o inquinanti. Sono piuttosto stufo di ascoltare affermazioni tranquillizzanti associate ad atti o numeri che vanno in direzione opposta. Il territorio è uno e uno solo e va difeso. Tutti insieme.

L'incontro del comuni del distretto socio-sanitario e del Centro Operativo Intercomunale di Protezione Civile di cui Albano è capofila che si terrà la settimana prossima va esattamente in questa direzione.



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