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Isola ecologica Monte Compatri, De Carolis: "L'Italia dei diritti ignora iter e procedure: ecco come funziona"

11-05-2017

MONTE COMPATRI (attualità) - Il sindaco risponde agli attacchi di Spinelli

ilmamilio.it - comunicato stampa

“Grazie a un comunicato stampa sull’isola ecologica di Monte Compatri, una nota piena di insinuazioni e senza nessun dato a supporto, ecco che la formazione Italia dei diritti interviene casualmente nel dibattito monticiano (LEGGI l'articolo).

Non mi risulta che sia una formazione attiva sul territorio. Quello che so è che dall’alto dei suoi 291 voti conquistati ad Ariccia nel 2016 (dati disponibili sul sito del ministero dell’Interno), con una pagina facebook ferma a quell’epoca; oggi parla di un progetto che non conoscono. Dimostrando di ignorare completamente gli iter amministrativi”, lo dichiara in una nota il sindaco del Comune compatrese e candidato con la lista Nuovi Orizzonti, Marco De Carolis.

“Capisco che la lettura di 30 pagine di slide e 9 di relazione, materiali redatti dall’ufficio Ambiente e dal progettista, – aggiunge il primo cittadino  monticiano – possano richiedere del tempo. Così come comprendo che domenica scorsa, il rappresentante di un movimento silente da tempo abbia preferito altro alla presentazione del progetto; ma non riesco a spiegarmi come si possa parlare senza essere a conoscenza dei passaggi amministrativi e burocratici, intercorsi con enti come Regione, Città metropolitana ed Ente Parco”.  

“Allora – continua De Carolis – ripetiamo per chi si è perso questi documenti. L’individuazione di un’area idonea per il centro comunale di raccolta dei rifiuti non è stata cosa semplice, questo perché le caratteristiche di una simile opera devono essere conformi ai fattori preferenziali definiti dal punto 16 del Piano di Gestione Rifiuti della Regione Lazio (Deliberazione del Consiglio Regionale 18 gennaio 2012 n°14) e in particolare è necessario privilegiare le aree industriali già esistenti (principio di localizzazione è sancito dal comma 3 dell'art. 196 del D.Lgs.152/06, secondo il quale le regioni privilegiano la realizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti in aree industriali) e previste dalla pianificazione comunale”.

“L’area individuata per la realizzazione dell’opera ricadeva dunque nel Piano Regolatore Generale in zona “D – Industriale e Artigianale”, nello specifico nella sottozona D1. Necessario dunque rideterminare la destinazione urbanistica della stessa: da “D – Industriale e Artigianale” in “H - attrezzature di servizio”. Evidentemente al fine della variante sono state compiute: indagine geognostica, indagine vegetazionale e agropedologica con documentazione fotografica, attestazione di uso civico, progetto definitivo: elaborati e relazione tecnica. Con la conseguente emissione di pareri da enti sovraordinati o di settore: parere ai sensi art. 89 D.P.R. 380/01 – Regione Lazio-Area Difesa del Suolo, parere sanitario della ASL Roma H, prot. N. 56681 del 02.07.2015. Adottando la variante urbanistica, nel 2015, è necessario ottenere la verifica di compatibilità ai sensi dell’art. 50 bis della L.R. 38/1999 dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, dipartimento governo del territorio e della mobilità, servizio urbanistica e attuazione PTPG, atto emesso dall’Ente sovraordinato con  prot. n. 118477/15 del 06.08.2015”, spiega ancora De Carolis.

“Infine, la determinazione dell’efficacia della variante avviene successivamente alla Verifica di compatibilità ottenuta, attraverso la Delibera di Consiglio comunale numero 28 dell’ottobre 2015 di vera e propria approvazione della variante urbanistica necessaria per la realizzazione del centro Comunale di Raccolta. Mi rendo conto, però, che i procedimenti amministrativi si conoscono studiando e amministrando. Poi ci sono le tempistiche sancite da una gara d’appalto gestita dalla centrale unica di committenza. Mi auguro che il rappresentante di questa forza politica sconosciuta ai più trovi il tempo di leggere almeno questa paginetta di comunicato. E così possa intervenire nel dibattito conoscendo i fatti”, conclude De Carolis.

 



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