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Quale la verità sull'incendio e sul dopo incendio della Eco X? La lucida analisi di Luca Andreassi

10-05-2017

ALBANO LAZIALE (attualità) - Tutti i dubbi di un docente universitario, padre e amministratore: la lucida fotografica di quanto sta accadendo

ilmamilio.it

Un'analisi lucida e "spietata" di una situazione paradossale che ha gettato un intero territorio, quello compreso la Roma sud (esatto, anche Roma... LEGGI l'articolo), il litorale e i Castelli romani, nel caos più completo. Sul piano informativo, comunicativo e, con ogni probabilità, ambientale.

Luca Andreassi, docente universitario e padre prim'ancora che amministratore comunale di Albano Laziale, fissa il quadro del dopo incendio alla Eco X di Pomezia.

"Amministro la città di Albano Laziale da 7 anni, sono circa 20 anni che insegno all'Università materie legate alla formazione e dispersione degli inquinanti in atmosfera e da 46 anni vivo in questo territorio con due figli di 6 e 8 anni.

Sono piuttosto sconcertato dal flusso contraddittorio di informazioni che arrivano in merito alle conseguenze dell'incendio dello stabilimento ECO X.

Qualche considerazione personale.

0. Alternare dichiarazioni minimizzanti a ordinanze che vanno nella direzione opposta non può che generare dubbi e preoccupazioni. Parlare di clamore mediatico o di assenza di contaminazioni per i terreni agricoli se da una parte ci rassicura dall'altra ci spinge a chiederci su quali basi scientifiche siano fondate tali affermazioni. Perché se Sindaco di Pomezia e Amministratori Regionali hanno informazioni che noi non abbiamo è bene che le comunichino. Se, al contrario, si basano sulla sola analisi del PM10 credo che si sia prossimi alla follia.

1. Pertanto, se la situazione è tale da dover addirittura impedire l'approvvigionamento delle derrate alimentari per le mense scolastiche nel raggio di 50 km (trasfomati dopo qualche ora da un'ordinanza successiva in 5 km!!!), allora sarebbe assolutamente indispensabile la creazione di una unità di crisi che coordinasse le operazioni. Alternativamente, visto che nell'ordinanza si parla di "titolo precauzionale" con quale criterio e su quali basi scientifiche sono stati individuati i 50 km? O i 5 km? E così tutti gli altri numeri che sono usciti in questi giorni (raggio di 100 metri per l'evacuazione, 2 km con le finestre chiuse, ecc.)

2. Trovo assurdo che il Sindaco di Pomezia ritenga di potere e dover gestire questa situazione da solo, incontrando, da solo, senza gli altri Sindaci del Territorio, ARPA ed ASL piuttosto che la Sindaca Raggi come massimo esponente della Città Metropolitana. Le ultime ordinanze dimostrano che, se di problema si tratta, è un problema che investe l'intero territorio ed è giusto e doveroso che, sin da subito, l'intero territorio sia coinvolto nelle informazioni e nelle decisioni

3. Anni di studio mi permettono di poter affermare che è fondamentale, per qualsiasi tipo di analisi e valutazione, sapere cosa c'era dentro quel capannone andato in fiamme. Cosa c'era si può sapere?

4. Auspicando che non ci siano ripercussioni di carattere sanitario, non possiamo non considerare la situazione di enorme difficoltà in cui cadrebbero gli operatori del settore agricolo e zootecnico dell'area (nel raggio di 50 km? o di 5 km? - non si capisce) se si trovassero permanentemente impossibilitati a vendere ortaggi, frutta, latte e formaggi. Anche in questo caso è fondamentale che i sindaci del territorio facciano squadra, al di là dei posizionamenti politici per difendere un territorio che è uno e uno solo e non ha colore politico.

In tutte le vesti con cui mi sono presentato all'inizio del post, sono a totale disposizione".

Letto quanto Luca Andreassi, qualche ora fa, ha voluto postare sul proprio profilo Facebook (pensiamo non senza lunga ed articolata riflessione), ci sentiamo di condividere appieno il suo pensiero.



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