Rocca di Papa: è fatta per Crestini nel Pd (via Lupi), manca solo l'ufficialità. Obiettivo Regionali 2018
05-05-2017
ROCCA DI PAPA (politica) - Il sindaco avrebbe sostanzialmente completato la lunga manovra di avvicinamento al partito di Renzi: obiettivo, probabilmente, le elezioni del prossimo anno
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Appare praticamente fatta per l'ingresso di Emanuele Crestini, sindaco di Rocca di Papa, nel Partito democratico. A traghettare il primo cittadino nel partito di Matteo Renzi è Simone Lupi, ex sindaco di Ciampino e dal 2013 consigliere regionale, sostenitore alle recenti Primarie di Andrea Orlando nella cui lista ha aiutato il sindaco ciampinese Giovanni Terzulli ad entrare nell'assemblea nazionale del partito.
Un asse, quello Crestini-Lupi, del quale avevamo scritto alcune settimane fa (LEGGI l'articolo del 21 marzo) anche se appare evidente che Crestini abbia evitato di "immischiarsi" nelle Primarie del Pd di domenica scorsa dal momento che Orlando ha ottenuto appena 56 voti (12%).
Come noto, Crestini è contiguo ad una certa parte del Pd da mesi ed almeno sin dall'ottobre 2015 quando strinse un patto non scritto che portò alla sua vittoria elettorale al ballottaggio proprio contro la candidata ufficiale del Partito democratico Marika Sciamplicotti. Da lì l'evidenza dell'esistenza a Rocca di Papa di un Pd1 (quello vincente alle Primarie del 20 marzo 2016) e di un Pd2, quello facente riferimento ai vari Mauro Fei, Raffaella Taggi, Maurizio De Santis e via dicendo.
Cosa non ha funzionato nei mesi scorsi quando Pd2 e Crestini erano ormai un corpo ed un'anima sola non è dato a sapersi: è storia nota che il sindaco aderì ad un cartello per il sì al referendum sul Senato proprio accanto a numerosi esponenti Pd (LEGGI l'articolo del 5 gennaio 2017).
Passata quella fase, sgonfiatasi l'intesa col Pd2 e dunque con i renziani, ecco il cambio di versante. Crestini si è trovato con Lupi (col quale nelle scorse settimane ha anche organizzato un convegno sui disturbi di apprendimento in Aula consiliare, LEGGI l'articolo dell'8 aprile) e finalmente per lui si schiudono le porte di quel Pd contro il quale si era candidato a sindaco, vincendo, nel giugno 2016.
Un Emanuele Crestini che dopo 5 anni da consigliere di centrodestra, tra Forza Italia e il Popolo della libertà, fondò nel 2015 quel movimento civico "Insieme per Rocca di Papa" che lo ha portato alla conquista della poltrona di sindaco: oggi Crestini entra nel Pd. Manca solo la comunicazione ufficiale.
Per fare cosa? L'obiettivo, ed i tempi sono perfettamente compatibili, potrebbe essere quello di puntare al Consiglio regionale dove comunque Crestini si troverebbe nel medesimo collegio proprio insieme a Simone Lupi. E per lui sarebbe dunque eventualmente necessario spostarsi su una "lista Zingaretti" tutta da costruire.
Un iter, quello di una breve sindacatura e poi del salto verso la Pisana, che proprio Lupi ha compiuto nel 2013 ad appena 2 anni dalla sua elezione a sindaco di Ciampino nel 2011.
Nel 2013, per intenderci, gli ultimi eletti ad entrare in Consiglio regionale con Zingaretti sono stati Riccardo Agostini (Pd, oggi passato all'Mdp, eletto con 9307 voti), Daniele Fichera (Psi, subentrato a Tortosa, eletto con 3079 voti), Gianluca Quadrana (lista Zingaretti, eletto con 6205 voti), Piero Petrassi (Centro democratico, 1929 voti).
Insomma: a meno di un dirottamento in altre liste a supporto (comunque possibile), sempre che l'eventuale lista ottenga seggi, a Crestini per balzare dalla poltrona di sindaco di Rocca di Papa a quella di consigliere regionale serviranno almeno i voti da lui ottenuti nel ballottaggio del 19 giugno 2016, 4.557. Ma è ovvio che sarebbe comunque un sottrarre voti all'amico Lupi.
L'alternativa, forse più percorribile, è quella di un semplice sostegno su Rocca di Papa a Simone Lupi nel 2018.
Ultima doverosa considerazione: come la prendono i suoi consiglieri di maggioranza che gli si schierarono a fianco nel 2016 proprio in antagonismo col Pd?