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Movida Frascati, una cittadina: "L'accordo tra gestori dei locali e Comune è l'ennesima beffa per chi vive in centro"

14-04-2017

FRASCATI (attualità) - In una lettera tutto il rammarico di una residente. Il dibattito sul tema resta molto animato

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Da una cittadina di Frascati, in merito al Protocollo d'intesa stipulato nei giorni scorsi tra l'associazione dei gestori di locali serali e il Comune tuscolano (LEGGI l'articolo).

"Gentile Direttore,

le scrivo in merito all’accordo firmato, qualche giorno fa, dall’Amministrazione locale e dalla A.S.S.O. (l’associazione degli esercenti) sulla regolamentazione degli orari di chiusura degli esercizi commerciali del centro cittadino. L’accordo in questione, che avrebbe dovuto, nei propositi, conciliare gli interessi degli esercenti con la tutela della quiete pubblica, altro non è che l’ennesima beffa ai danni di chi, come me, risiede in pieno centro storico.

L’aver stabilito l’orario di chiusura all’una, dalla domenica al giovedì, e alle 02:00, nel fine settimana, è del tutto inconciliabile con le esigenze dei cittadini che, normalmente, svolgono le loro attività lavorative durante il giorno e che hanno il diritto di riposare senza essere continuamente disturbati da rumori di vario genere fino a tarda notte. 

Come avviene in altri comuni, a forte vocazione turistica, anche a Frascati i limiti di orario di chiusura dovrebbero essere fissati alle ore 24:00 nei giorni feriali e all’una nel fine settimana.

Inoltre, la decisione di dare la concessione degli spazi per ben sei mesi, e cioè dal 14 aprile fino all’11 ottobre, rende ancor più ingestibile una situazione già di per sé fuori controllo. Invece di limitare i disagi, infatti, tale disposizione, non fa altro che intensificarli.

Il controllo degli spazi esterni affidato ai gestori dei locali mediante l’installazione di sistemi di videosorvegliana è assurdo e ridicolo perché non offrirà un’adeguata soluzione al problema.  Inoltre, la mancanza di qualsiasi tipo di controllo e di sanzioni adeguate, da parte di organismi preposti, vanifica l’effettiva osservanza dei limiti imposti, lasciando sostanzialmente invariata una situazione di forte disagio che si protrae, uguale a se stessa, ormai da anni.

La dissennata concessione di suolo pubblico, poi, ha contribuito a rendere privo di identità un paese ricco, da sempre, di tradizioni e specificità. Servirebbero, quindi, delle regole più rigide nel concedere gli spazi esterni. Il proliferare, negli ultimi anni, di pedane e tavoli, lascia intendere, infatti, quanto il regolamento attuale consenta a chiunque di occupare lo spazio adiacente alla propria attività.

L’obiettivo di una buona amministrazione dovrebbe essere quello di salvaguardare e tutelare i diritti della collettività tutta, comprendente, nel caso specifico, sia gli esercenti sia i cittadini.

L’accordo, così come è strutturato, sembra non voler scontentare un esiguo gruppo di persone a tutto svantaggio dei residenti del centro storico, i quali, nella situazione specifica, avrebbero dovuto esprimere il loro parere su una questione che li riguarda direttamente.

Come conseguenza al mancato coinvolgimento dei cittadini, i cittadini stessi solleciteranno chi di dovere nel riesaminare le decisioni prese affinché si possa arrivare ad un accordo  che rispetti le esigenze di tutti.

Cordiali saluti, Emanuela Pompili".

 



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