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E' guerra tra Atletica Frascati e Ad Maiora: Sandro Di Paola attacca, un genitore gli risponde

29-03-2017

FRASCATI (attualità) - Uno scontro che va avanti da mesi e che non accenna a smontarsi

ilmamilio.it

Uno scontro, durissimo, che va in scena da mesi tra due società che si contendono lo stesso impianto - la pista dello stadio "8 settembre" - e che non riescono a trovare un equilibrio.

Da una parte l'Atletica Frascati di Sandro Di Paola, dall'altra l'Ad Maiora, società nata pochi mesi fa proprio per iniziativa di alcuni genitori di ragazzi provenienti dall'altra società.

Dal padre di una iscritta della Ad Maiora riceviamo e pubblichiamo.

"Egregio Direttore,

spero vorrà pubblicare integralmente questa mia lettera.

Leggo un post sul blog dell’atletica Frascati che mi lascia senza parole. Il professor Di Paola, educatore con una lunga esperienza nel mondo sportivo, scrive quanto segue: Un gruppo di persone, evidentemente insoddisfatte della gestione della Associazione, hanno fondato, dove non ce n’era bisogno, un’altra società con il nome di Atletica Ad Maiora Frascati. Questo nucleo di persone che erano iscritte negli anni precedenti in qualità di genitori di soci minorenni nella ASD Atletica Frascati e che, quindi, secondo il nostro Statuto, erano nelle condizioni di partecipare alle decisioni e all’organizzazione dell’Associazione, e ai quali, tra l’altro, nessuno avrebbe negato incarichi dirigenziali, qualora ne avessero fatto richiesta, non hanno mai manifestato l’interesse di agire per dare un apporto all’ASD Atletica Frascati. Solo ora, attraverso la creazione di una nuova Associazione, di cui sono i fondatori, hanno trovato tempo, interesse e risorse da investire nello sport. Le conseguenze, già evidenti, della divisione di un ambiente sportivo, non particolarmente ricco di risorse finanziarie ed umane come quello dell’atletica, sono state quelle di depauperare in primo luogo i risultati globali dell’atletica frascatana, disperdendo i punti che si potevano acquisire dalla totalità degli atleti ai fini delle classifiche di squadra”. E ancora: “La delegittimazione dei meriti e la denigrazione dei metodi di coloro che da decenni lavorano con sacrificio per guadagnarsi un minimo di riconoscimento e credibilità nell’affollato e competitivo mondo dello sport, messa in opera in questi ultimi mesi, al prezzo di disperdere i risultati e creare conflitto in un ambiente precedentemente sereno, è servita quindi finora a cosa? Ad impedire ad una realtà solida e qualitativa di continuare a crescere e migliorare? E non dovrebbero le istituzioni, attraverso l’applicazione delle regole, salvaguardare le realtà associative dei propri cittadini da fenomeni di questo genere, che non possono fare altro che impoverire e dequalificare”? …….“Si conclude ribadendo che coloro che hanno sentito la necessità di creare una nuova realtà associativa, in un ambiente già in evidente difficoltà, avrebbero potuto, se interessate veramente al miglioramento e alla crescita di un ambiente sportivo che poteva essere tra le più forti realtà d’Italia, investire il proprio tempo e le proprie risorse nell’associazione che l’atletica a Frascati l’ha sempre fatta e sempre bene, se a questo punto è lecito parlare di risultati” (VAI al blog).Più in basso il testo completo

Sono uno di quei genitori che ha trasferito la propria figlia dall’Atletica Frascati all’Ad Maiora Frascati. Mi piacerebbe a questo punto spiegare al professor Di Paola, pubblicamente visto che non accetta alcun tipo di confronto privato, il motivo di un simile trasferimento.

Per anni mia figlia ha frequentato assiduamente il campo "8 Settembre" partecipando anche a quasi tutte le gare per far acquisire punti alla società e pagando regolarmente la quota annuale. Non ho mai visto in tutti questi anni il prof. Di Paola fermarsi a salutarla, scambiarci due parole o dirle grazie che sei venuto anche oggi in gara. Forse perché mia figlia, non essendo una campionessa italiana, non merita attenzione? Addirittura nell’ultimo anno (il 2015/2016) non le veniva neppure ritirato il pettorale alle gare forse perché, posso malignamente pensare, non faceva parte dei ragazzi allenati da lui o dalle sue figlie. Attenzione, non stiamo parlando di un caso isolato.

Tanti sono i bambini e i ragazzi che hanno pagato la quota associativa, partecipato alle gare facendo così acquisire punti alla società… che sono sempre stati ignorati forse perché non allenati direttamente dalla famiglia Di Paola. Lo scorso inverno, proprio grazie a tutti questi ragazzi che senza arrivare per forza primi hanno comunque portato punti preziosi alla classifica, la società ha vinto il trofeo invernale Fidal Romasud. Al pranzo per festeggiare la vittoria nessuno dei Di Paola era presente.

Tante piccole cose che sommate hanno portato alla decisione di non allenarsi più con questa società. Grazie al cielo è nata un’altra società, la AD MAIORA, che ci ha permesso di non lasciare Frascati. Molti degli atleti che oggi si sono trasferiti nella nuova realtà probabilmente avrebbero lasciato questo sport perché arrivare a Rocca Priora, Albano o Colleferro non è proprio agevole per chi lavora. Non è contento il professor Di Paola che la nascita di una nuova realtà abbia permesso a tanti ragazzi di restare nel suo mondo? O l’atletica gli interessa solo quando si tratta della sua società?

Quello che mi fa più male oggi è leggere le pontificazioni di un uomo che dovrebbe essere un educatore contro ragazzi che ha visto crescere. Ragazzi la cui “colpa” è di aver scelto liberamente con chi proseguire il loro cammino sportivo. Senza per questo offendere lui o la sua carriera in alcun modo.

Qualche domanda però vorrei fargliela, magari tramite ilmamilio.it risponderà.

Se teneva così tanto ai nostri ragazzi e il suo astio è unicamente contro la nuova realtà, risponde al vero il fatto che a settembre, quando i nostri figli sono tornati in campo e l’hanno salutata, gli avrebbe strillato di non permettersi mai più di farlo? Risponde al vero il fatto che al traguardo non chiederebbe ai suoi atleti come sono arrivati, ma solo "eri davanti l'AD MAIORA"? Risponde al vero il fatto che ai suoi atleti vieterebbe addittura di parlare con gli atleti AD MAIORA riprendendoli anche davanti a tutti durante la lezione? Non lo sa che Frascati è un paese e che questi ragazzi sono cresciuti assieme e si vogliono bene al di là dello sport che praticano o della società a cui sono iscritti? E' vero o no che continua a raccontare che i nostri figli l’hanno ferita dopo tutto quello che lei ha fatto per loro? Lei lo sa quanto mia figlia ha pianto perché, a quanto pare, l’avrebbe diffidata dal presentarsi in gara fino alla scadenza del vincolo con la sua società? Nemmeno fosse un calciatore di Serie A.

Eppure, come ben sa, i suoi punti e i punti di tutti i ragazzi AD MAIORA le sarebbero serviti per vincere nuovamente il trofeo. Invece avendoli a quanto pare diffidati (“Solo perché avevano disonorato la sua maglia?”) ha rinunciato in partenza alla vittoria. Salvo poi pubblicare l’ennesimo post non commentabile (nel senso che lei pubblica settimanalmente post ai quali è disabilitata la funzione “commenta” per evitare ogni tipo di confronto) nel quale asseriva che per colpa dei nostri, Frascati non aveva vinto. Non perde occasione per rimarcare quanti titoli italiani hanno vinto i suoi atleti in 50 anni. Si è mai chiesto quanti ragazzi invece hanno smesso perché non si trovavano bene con lei o magari con altri istruttori della sua società? O questo conto non le interessa?

Se tiene tanto al bene di Frascati e dell’atletica perché professore non si rassegna al fatto che esiste un’altra società (e magari altre cento fra dieci anni)? Non c’è più il monopolio nemmeno nelle Ferrovie o nell’Energia Elettrica. Perché il Comune dovrebbe favorire i monopoli sportivi in un campo che appunto è comunale? E’ giusto che nascano nuove realtà se il bene che perseguono è quello dei ragazzi. Se ritiene invece che a fare del bene sia solo lei... si trovi un campo dove costruire la sua realtà sportiva. Come hanno fatto altrove. La smetta però di dire che chi ha cambiato maglia non la rispetta.

Chi ha cambiato maglia l’ha fatto per le più svariate ragioni (io le ho spiegato le mie) senza per questo voler sminuire la sua lunga carriera e la sua professionalità. A sminuire la sua società sono le ripicche da fidanzatino abbandonato e gli atteggiamenti che da settembre ad oggi lei e le sue figlie avete riservato ai nostri figli.

Mi auguro per il bene di Frascati... dell'atletica... e dei nostri figli... che vorrà una volta per tutte seppellire l'ascia di guerra e tornare a pensare solo allo sport. Firmato: un genitore come tanti".

 

La nota pubblicata sul blog dell'Atletica Frascati

Da alcuni mesi a Frascati qualcuno sta cercando di spodestare una delle più belle realtà dell’Atletica Italiana di questi ultimi 45 anni: l’A.S.D. Atletica Frascati e la sua Società collegata del settore assoluto la R.C.F. Roma Sud anch’essa con sede Federale a Frascati.

Un gruppo di persone, evidentemente insoddisfatte della gestione della Associazione, hanno fondato, dove non ce n’era bisogno, un’altra società con il nome di Atletica Ad Maiora Frascati.

Questo nucleo di persone che erano iscritte negli anni precedenti in qualità di genitori di soci minorenni nella ASD Atletica Frascati e che, quindi, secondo il nostro Statuto, erano nelle condizioni di partecipare alle decisioni e all’organizzazione dell’Associazione, e ai quali, tra l’altro, nessuno avrebbe negato incarichi dirigenziali, qualora ne avessero fatto richiesta, non hanno mai manifestato l’interesse di agire per dare un apporto all’ASD Atletica Frascati. Solo ora, attraverso la creazione di una nuova Associazione, di cui sono i fondatori, hanno trovato tempo, interesse e risorse da investire nello sport.

Le conseguenze, già evidenti, della divisione di  un ambiente sportivo, non particolarmente ricco di risorse finanziarie ed umane come quello dell’atletica, sono state quelle di depauperare in primo luogo i risultati globali dell’atletica frascatana, disperdendo i punti che si potevano acquisire dalla totalità degli atleti ai fini delle classifiche di squadra.

In merito a questo argomento dei risultati, sento la necessità di spendere due parole, perché credo che si sia fatta anche troppa confusione. Stiamo parlando di sport, pertanto non possiamo negare che i risultati siano la cartina al tornasole della capacità dei tecnici e della talentuosità degli atleti. Se poi vogliamo fare discorsi ipocriti, raccontiamo che i ragazzi non vorrebbero vincere le competizioni e che per i genitori la posizione in classifica dei figli è assolutamente irrilevante. Diciamo invece la verità e cioè che lo sport non è altro che l’espressione organizzata di un gioco, dove è prima di tutto fondamentale divertirsi, ma nel quale lo scopo è certamente quello di superare gli altri, o per lo meno di migliorare se stessi. In questo non c’è niente di sbagliato, anzi, noi crediamo fermamente che il confronto agonistico sia un importante mezzo di crescita per i ragazzi, purché, come in tutte le cose, non si cada in esagerazioni. La nostra idea dell’importanza dei risultati è piuttosto chiara anche perché, altro punto non trascurabile, le realtà sportive, se vogliono crescere ed offrire quindi maggiore qualità, necessitano di risultati, dai quali possono derivare risorse finanziarie, sotto forma di premi della Federazione e di sponsor.

Abbiamo però l’impressione che su quest’ultimo punto la stessa chiarezza non ci sia da parte della Dirigenza della Ad Maiora poiché, se nei loro slogan pubblicitari ribattono continuamente di non curarsi dei risultati, avendo invece interesse a creare una nuova realtà sportiva che pone lo sport in una dimensione alla portata di tutti, fanno poi pubblicare un articolo in cui in primo piano vanno proprio i risultati.

Lì dove sembra a questo punto di avvertire un ritorno alla dimensione “normale” dello sport, nel conteggio degli iscritti, dei piazzamenti, tutti dati che, condividiamo, servono a misurare la crescita di una realtà sportiva, non possiamo evitare di domandarci qual’era allora l’obiettivo che ha spinto queste persone a creare una nuova associazione in sovrapposizione all’ASD Atletica Frascati.

La deliggittimazione dei meriti e la denigrazione dei metodi di coloro che da decenni lavorano con sacrificio per guadagnarsi un minimo di riconoscimento e credibilità nell’affollato e competitivo mondo dello sport, messa in opera in questi ultimi mesi, al prezzo di disperdere i risultati e creare conflitto in un ambiente precedentemente sereno, è servita quindi finora a cosa? Ad impedire ad una realtà solida e qualitativa di continuare a crescere e migliorare? E non dovrebbero le istituzioni, attraverso l’applicazione delle regole, salvaguardare le realtà associative dei propri cittadini da fenomeni di questo genere, che non possono fare altro che impoverire e dequalificare?

Tornando all’articolo recentemente pubblicato dal “Mamilio” sull’associazione Ad Maiora (LEGGI l'articolo) va detto, appunto per far chiarezza, che in esso la suddetta Associazione si fa vanto di essere già la più numerosa società di Atletica di Frascati, cosa oltretutto non vera, anche se ci volessimo fermare solo al conteggio del numero di iscritti, trascurando completamente la qualità dell’attività.

Ci si domanda ancora però come mai il conteggio numerico non aveva invece rilevanza a Settembre del 2016, quando avendo ancora zero iscritti, la ASD Maiora ottenne le autorizzazioni dal Comune per utilizzare gli stessi spazi concessi alla nostra Associazione che vantava decenni di esperienza. Non ci si sofferma neanche sulla valutazione che la stragrande maggioranza degli attuali iscritti del Maiora sono provenienti dalle fila dell’ASD Atletica Frascati, che ha, per amore dello sport, concesso il nulla osta anche a coloro che erano in vincolo per il 2017.

Sulla correttezza di questi comportamenti sarà la procura di giustizia federale a decidere con una sentenza che è attesa a giorni.

Con l’intento di fare chiarezza su quanto è stato detto nell’articolo di recente pubblicazione, particolarmente nel punto in cui si dice che l’ASD Frascati Atletica, non ha un settore assoluto, sottolineiamo che l’ASD Atletica Frascati conta 175 iscritti, tutti regolarmente tesserati all’ente di promozione sportiva U.I.S.P.(Unione Italiana Sport per Tutti). Per quanto riguarda il tesseramento FIDAL l’ASD Atletica Frascati possiede due Società collegate: la R.C.F Roma Sud e l’ACSI Italia Atletica. Queste Società collegate, considerata la scarsità di mezzi economici della ASD Atletica Frascati, in assenza di sponsor e aiuti, che, come dicevamo non sono stati di certo offerti da coloro che invece hanno investito in una nuova associazione, servono a coprire le spese degli atleti del settore assoluto come quelle per il materiale sportivo, le trasferte fuori regione, nonché per elargire qualche premio per i risultati.

Pertanto, fino a quando la ASD Atletica Frascati non troverà sponsor in grado di coprire tali costi, gli atleti che disputano campionati nazionali FIDAL e che hanno superato i quindici anni vengono tesserati con tali società collegate. Il tutto allo scopo appunto di garantire a tali atleti, alcuni dei quali in grado di conquistare delle importanti posizioni a livello nazionale, di permanere nella realtà dello sport frascatano.

Si conclude ribadendo che coloro che hanno sentito la necessità di creare una nuova realtà associativa, in un ambiente già in evidente difficoltà, avrebbero potuto, se interessate veramente al miglioramento e alla crescita di un ambiente sportivo che poteva essere tra le più forti realtà d’Italia, investire il proprio tempo e le proprie risorse nell’associazione che l’atletica a Frascati l’ha sempre fatta e sempre bene, se a questo punto è lecito parlare di risultati.

La testata ilmamilio.it, citata nel testo della società Atletica Frascati e dunque tirata in ballo per aver riportato - come in questo caso - comunicati o lettere, non si assume alcuna responsabilità per quanto sopra riportato né in relazione alla lettera del genitore - che è stata comunque oggetto di attenta lettura - né tantomeno in relazione a quanto pubblicato sul blog dell'Asd Atletica Frascati.

La redazione de ilmamilio.it precisa anche che, contrariamente alla lettera ricevuta oggi dal genitore della atleta della Ad Maiora, non ha ricevuto alcuna comunicazione presso la propria casella di posta elettronica - come invece spesso accade - in merito alla lunga nota pubblicata sul blog dell'Asd Atletica Frascati.

 

 

 



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