Rocca di Papa: la minoranza dei pennacchietti e delle interrogazioni fotocopia
28-03-2017
ROCCA DI PAPA (politica) - 6 consiglieri divisi e spaccati in 5 gruppetti: un record. Un'opposizione dilaniata dalle scissioni politiche e personali: e la maggioranza ringrazia. Venerdì scorso ben 3 documenti tra interrogazioni e mozione per chiedere la stessa cosa
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Tre documenti praticamente identici nel contenuto e nella sostanza: due interrogazioni ed una mozione. Le prime due presentate rispettivamente, in ordine strettamente cronologico, da Massimo Grasso per il gruppo monocomponente di "Obiettivo cittadini territorio" e dal gruppo Dp (Articolo 1 movimento democratico progressista), composto da due componenti: la terza presentata da Marika Sciamplicotti, unico consigliere rimasto del gruppo Pd (LEGGI l'articolo).
Al centro delle azioni dei consiglieri di minoranza una (anzi 3...) richieste di chiarimento rivolte al sindaco pro tempore Crestini in merito all'aumento degli stipendi della Giunta e del presidente del Consiglio stabilite nelle scorse settimane su esplicita richiesta dei diretti interessati (LEGGI l'articolo del 23 marzo).
Tre richieste identiche, con piccole sfumature, ma sostanzialmente uguali una all'altra: nel merito, assente Danilo Romei (gruppo misto, di fatto una costola della maggioranza da subito), l'unico in Aula a non chiedere spiegazioni all'Amministrazione comunale è stato il consigliere-capogruppo di "Laboratorio Rocca di Papa" Ottavio Atripaldi.
Un consiglio ai consiglieri: le moderne tecnologie consento di creare gruppi di interesse. Crearne uno su Whatsapp al nome "Opposizione Rocca di Papa" potrebbe essere d'aiuto.
La verità, battute a parte, è un'altra. Ed è quella di una minoranza che presenta su 6 consiglieri ben 5 gruppi: se non è un record nazionale poco ci manca. Anzi, siamo convinti che record almeno a livello di Castelli romani lo sia. Il dialogo tra i gruppetti (4 dei quali, compreso quello misto, sono monocomponenti) è praticamente inficiato da spaccature e dissidi pre e post-elettorali: Grasso parla poco con Sciamplicotti e pochissimo con quel Romei che lo ha mollato il giorno dopo le elezioni. Atripaldi, che pure sostenne proprio Sciamplicotti nel 2016, fa storia a sé. Dialogo impossibile, ovviamente, tra il Pd ed i Dp. E così ognuno va per conto proprio per la gioia di una maggioranza e di una Amministrazione che pure prestano spesso e volentieri il fianco. Ma un'opposizione così non può far male.
E' una questione di pennacchietti oltre che di personalismi ed il problema è proprio questo. Su 5 capigruppo ben 3 sono debuttanti in Consiglio e l'unico consigliere di minoranza non capogruppo, l'ex sindaco Pasquale Boccia, è chiaramente poco interessato alle vicende dell'Aula. Anzi: l'impressione è che abbia in testa più un ruolo di dirigenza per il costituendo coordinamento territoriale dei Dp che altro e non è da escludersi che Boccia alla fine possa lasciare il Consiglio liberando il posto per il primo dei non eletti nelle file del Pd, Federico Tisbi (198 voti), che nel caso - almeno al momento - sarebbe da considerare ancora nel Partito democratico.
Ognun per sé con poca cognizione di causa, zero collaborazione con i colleghi con i quali - pure - sarebbe interesse di tutti fare squadra, ed un bel pennacchietto in testa. Magari da capogruppo. Eppure l'esempio della ex minoranza di Frascati, che contava consiglieri di centrosinistra (Mastrosanti & C), di centrodestra (Adotti e Fiasco) e 5 stelle, divisi sul piano politico ma compatti nel ruolo di oppositori, dovrebbe insegnare.
A Rocca di Papa no. 3 documenti identici per chiedere al sindaco pro tempore perché nononstante le promesse di luglio si è riaumentato lo stipendio: una figuraccia, un altro piccolo record. Con quel gruppo Whatsapp che nessuno ha voglia di formare.
Alla faccia dell'azione politica, nel trionfo di personalismi senza sostanza.
Nella foto in altro Sciamplicotti (Pd) e Atripaldi (Laboratorio)