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Caso Fiorucci, i Comunisti: "Avevamo ragione, i conti non tornano"

06-03-2017

POMEZIA (attualità) - Nuovo intervento per l'azienda che conta 450 lavoratori a rischio

ilmamilio.it - comunicato stampa

Avevamo ragione noi comunisti: alla “Cesare Fiorucci SPA” i conti non tornano. L’assemblea dei 450 lavoratori della Fiorucci di Pomezia ha giustamente bocciato un accordo indecente improvvisato ed illegale.

Per i lavoratori erano incomprensibili tutti quei sacrifici quando vedevano il lavoro aumentare: oggi il grande lavoro per Pasqua e, poi, una grossa fornitura per la Francia.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani aveva denunciato quell’accordo, in quanto dannoso per i lavoratori e completamente inutile per il futuro dell’azienda.

Avevamo anche scritto: «Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede le dimissioni del managment aziendale, che è stato capace solo di distruggere in pochi anni una delle realtà produttive più importanti ed efficienti dell’Italia e del Lazio, la “Cesare Fiorucci SPA”, riducendo gli investimenti e, di conseguenza, la produzione.

Questa pianificata operazione di smantellamento ed impoverimento della società (LA META’ DEI REPARTI DELLA SEDE DI POMEZIA OGGI SONO CHIUSI) ha prodotto perdite imponenti per 195 milioni di euro solo negli ultimi 5 anni, che vengono riciclate nel gioco delle scatole cinesi del gruppo multinazionale spagnolo/messicano proprietario dell’azienda.

Visti i risultati disastrosi, non stupisce che l’Amministratore delegato della “Cesare Fiorucci SPA” abbia nel suo curriculum un’esperienza consolidata nella Parmalat.

LA FIORUCCI COME LA PARMALAT?

Dopo la bocciatura dell’accordo indecente, l’Amministratore Delegato e il Direttore del Personale della “Cesare Fiorucci SPA” sono stati chiamati a rapporto in Spagna dalla multinazionale proprietaria della società.

Come i lavoratori, anche la società multinazionale non si fida più del managment della Fiorucci ed ha inviato venerdì 3 marzo nella sede di Pomezia una trentina di ispettori spagnoli e messicani a controllare tutto (le giacenze di magazzino, le quantità di merci acquistate e i pesi dei prodotti lavorati).

Sembra che i ricarichi e le rese dei prodotti sono troppo bassi, mentre la scontistica è troppo alta.

Speriamo che la società multinazionale chieda conto a questo managment di incapaci dei risultati fallimentari raggiunti, licenziando l’Amministratore Delegato ex-Parmalat.

Il Partito Comunista difenderà la dignità dei lavoratori e dell’Italia.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani sarà a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della Fiorucci nella difesa dei posti di lavoro e dei diritti sul lavoro.

Il Partito Comunista denuncerà alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Economia e delle Finanze la firma di accordi “truffa” ai danni dei lavoratori della Fiorucci che configurano un danno erariale per lo Stato Italiano e un indebito vantaggio per il gruppo multinazionale spagnolo/messicano.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede un intervento del Governo Italiano per costruire un piano industriale serio per il rilancio della “Cesare Fiorucci SPA”.

Resistere, resistere, resistere.



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