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Pavona, i comunisti chiedono conto della discarica di via S. Maria in Formarola

28-02-2017

ALBANO LAZIALE (attualità) - Nell'area sarebbero stati interrati rifiuti di ogni genere

ilmamilio.it - comunicato stampa

Dai Comunisti dei Castelli romani riceviamo e pubblichiamo.

"I cittadini di Pavona ci segnalano la loro battaglia contro una discarica abusiva a Pavona in Via Santa Maria in Formarola dove è stato interrato di tutto.

In quella zona in fondo Pavona, che soggiace al vincolo ambientale e paesaggistico dell’Agro Romano, i cittadini hanno visto passare per anni autocarri che hanno scaricato una marea di rifiuti speciali e pericolosi che venivano subito ricoperti con la terra.

A seguito delle numerose denunce dei cittadini, il 14 luglio 2014 il Corpo di Polizia Provinciale di Colleferro ha effettuato il sequestro della discarica abusiva, un’area di 80.000 mq in Via Santa Maria in Formarola.

Contestualmente veniva sequestrato un autocarro carico di circa 24 metri cubi di rifiuti speciali (codici CER 170301 e 130702 corrispondenti a miscele bituminose). Pochi giorni dopo, il 18 luglio 2014, la Procura della Repubblica di Roma adottava una ordinanza di convalida di sequestro della discarica.

Siamo in Italia e custode giudiziario dell’area sequestrata veniva nominato lo stesso proprietario del terreno, gestore della discarica abusiva, che ha continuato indisturbato ad interrare rifiuti speciali e pericolosi.

Sarebbe come consegnare all’assassino la custodia dell’arma del delitto!!!

Infatti, il 24 luglio 2014 la Polizia Provinciale di Colleferro accertava che continuavano nuovi scarichi di rifiuti speciali consistenti in miscele bituminose e inerti provenienti da demolizioni e scavi.
Il Dipartimento Ambiente del Comune di Roma ha diffidato il proprietario del terreno a bonificare l’area e a ripristinare lo stato dei luoghi, senza però attivare nessun concreto controllo.
Il PM Sgrò della Procura della Repubblica di Roma ha anche rinviato a giudizio i gestori della discarica abusiva.

I reati commessi sono molto gravi e vanno dalla discarica abusiva al traffico illecito di rifiuti, dal disastro ambientale a lavori edilizi abusivi in zona sottoposta a vincolo paesistico ed ambientale.
Ma i cittadini continuano anche oggi a veder transitare camion che portano rifiuti speciali e pericolosi in questa discarica abusiva sequestrata.

Non sappiamo esattamente cosa è stato interrato in questa discarica abusiva.

L’ARPA e la Asl competenti non sono state mai interessate di questo gravissimo problema.

Quali rifiuti speciali e pericolosi sono stati interrati?

Quali possono essere le conseguenze per i cittadini di Pavona?

Quali effetti possono derivare per le falde acquifere sottostanti?

Il Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano, ente deputato “a controllare l’inquinamento e a contribuire alla tutela ambientale”, cui i cittadini della zona sono costretti a pagare una ingiusta tassa, non ha mai neanche risposto agli esposti dei cittadini.

È vergognoso che in questa vicenda i partiti e le liste civiche che siedono nel Consiglio Comunale di Albano non si siano mai interessate di questo gravissimo problema, lasciando soli i cittadini a difendere il territorio, l’ambiente e la salute.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede un intervento immediato del Sindaco di Albano Marini per vietare il transito dei mezzi pesanti su Via Santa Maria in Fornarola ed per attivare i vigili urbani, i carabinieri e le forze di polizia per un controllo rigoroso di questo incredibile traffico di rifiuti speciali e pericolosi che vede conniventi numerosi professionisti, costruttori ed imprese edili dei Castelli Romani, che ci riserviamo di denunciare.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede, inoltre, l’immediato intervento dell’ARPA e della USL competente per l’esame dei rifiuti speciali e pericolosi interrati e per le analisi di verifica del livello di inquinamento delle falde acquifere della zona.

I Castelli Romani non devono diventare come la “terra dei fuochi” a causa delle gravi connivenze e delle complicità dentro le istituzioni".



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