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Rocca di Papa: quello strano senso di "fraternità" e quello strano vantarsi del sindaco su "Mondo migliore"

21-02-2017

ROCCA DI PAPA (attualità) - Il goffo intervento del primo cittadino all'assemblea della "Città per la fraternità" - pienamente confermato nella precisazione - apre ad inevitabili domande

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C'è da chiedersi cosa intenda il sindaco di Rocca di Papa quando dice testualmente "Vi porto la nostra testimonianza, Rocca di Papa ha tradotto l'esperienza migranti dell'hub di "Mondo Migliore", da emergenza in opportunità. Noi la fraternità la viviamo nel quotidiano, la sperimentiamo ogni giorno" (LEGGI l'articolo).

Perché c'è da capire una cosa: qual è stato il ruolo del Comune di Rocca di Papa nell'affare dell'hub di Mondo Migliore? Quale parte attiva ha svolto l'Amministrazione comunale quando, appena insediata, vide arrivare sul proprio territorio comunale una struttura da 450-500 migranti?

Perché delle due l'una: o il Comune, come più volte sostenuto, non ha avuto alcun ruolo e nulla avrebbe potuto fare per opporsi - come nel caso dei Cas - ad un accordo stipulato direttamente tra Prefettura e cooperativa San Filippo (quella che gestisce la struttura di via dei Laghi) ed allora non ci sarebbe davvero motivo di "vantarsi". O, d'altro canto, praticamente il primo atto della nuova Amministrazione comunale fu quello di avallare l'arrivo dell'hub. Una terza via non c'è.

D'altra parte c'è però da chiedersi: nella gestione dell'hub di Mondo migliore, che pure qualche problema lo crea e che non è davvero popolare, che parte ha il Comune di Rocca di Papa? Insomma: perché vantarsi?

Tanto più che l'unica parte attiva che l'Amministrazione ha avuto è quella sostenuta con la firma del famoso Protocollo d'intesa con la Prefettura per l'utilizzo dei migranti volontari in attività di decoro urbano. Quel Protocollo firmato a metà settembre e tenuto nascosto per mesi fino a qualche settimana fa quando è stato oggetto di una interrogazione da parte di un consigliere di minoranza (LEGGI l'articolo). Quel Protocollo dal quale si evince che il Comune di Rocca di Papa stava impiegando le squadrette di migranti in maniera assolutamente non conforme a quanto prescritto dal Protocollo stesso.

Ecco: nell'unica funzione attiva della vicenda (tranne documenti o dichiarazioni che attestino il contrario), l'impressione è che il Comune di Rocca di Papa ed in particolare il sindaco abbiano ben poco di che vantarsi. Quale sia dunque l'aspetto per cui l'Amministrazione comunale abbia trasformato "l'emergenza in oportunità" è davvero poco chiaro. Quale sia il concetto di "fraternità" che il sindaco scorge in tutta questa vicenda, è davvero poco evidente.

Tanto più che, chiaramente, il sindaco pro tempore nel suo bell'intervento venerdì scorso nell'assemblea nella quale, come ha tenuto a precisare con grande rispetto dell'associazione, "erano presenti solo 12 dei rappresentanti comunali rispetto ai 150 attesi" deve aver dimenticato di raccontare con quale "fraternità" e senso di "cristiana accoglienza" sono stati impiegati i migranti volontari in centro storico. Ripassare quelle foto tardivamente rimosse dai social forse aiuterebbe a rinfrescare la memoria e ad evitare mistificazioni della realtà (LEGGI l'articolo e VEDI le foto).

 



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