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''Pasquetta a Tor di Valle con la Soprintendenza'': l'evento social spopola

20-02-2017

Oltre 2,5mila adesioni in 48 ore, tra ironia e forti critiche

''Appuntamento: Lunedì 17 aprile''. Quando? A Pasquetta. Dove? Ma a Tor di Valle, ovviamente.

La questione dello Stadio della Roma diventa veicolo per l'immancabile ironia. La relazione del Soprintendenza per giustificare l'apposizione del vincolo sull'area dell'ippodromo già spopola e diventa oggetto di battute e critiche.

''L'ippodromo, costruito nel 1959, è un gioiello architettonico... - ha affermato la Soprintenenza - La struttura è tutt'ora fruibile anche per le visuali che da essa si godono, non solo dalla pista, ma anche del contesto urbano circostante, la tribuna costituisce un unicum dal punto di vista dimensionale''. La frase è diventata già di culto, visto lo stato di degrado dell'intera zona, denunciata da singoli cittadini da anni.

L'idea di organizzare un evento social è venuta così automatica ad un utente di Facebook. Il titolo è tutto un programma: ''Pasquetta a Tor di Valle con la Soprintendenza''. La 'missione' del gruppo è presto svelata: ''Tutti ad ammirare la tettoia sorretta da un unico pilastro. E a competere per il ricchissimo buffet con sorci & altri animali''. In men che non si dica la proposta è diventata virale. Oltre 2,5 mila (ad oggi) le adesioni.

''C'è il guardaroba per i topi: che mi porto?''. ''Mi raccomando ricordatevi la busta per l'umido dobbiamo lasciare tutto pulito come l'abbiamo trovato''. ''Se piove, c'entriamo tutti sotto la tettoia de eternit?''. I commenti divertenti si sprecano e sono molto divertenti. C'è anche chi fa riflessioni più argomentate ed ironiche :'' È fantastico immaginarsi in questa oasi vincolata abbandonata da infiniti anni, ricoperta da tonnellate di rifiuto anche pericolosi, vincolati anche loro ovviamente, a rimirare questa tribuna segno e testimonianza indelebile di una architettura sparita da conservare come esempio di rispetto e amore per il passato. Senza lo stadio mi aspetto grandi progetti per questa magnifica struttura''.

Immancabile anche l'ispirazione al mitico programma elettorale di Armando Feroci (Carlo Verdone) in ''Gallo Cedrone'': "Ma st'ippodromo? Ve piace, o non ve piace? Ci serve? o non ci serve? Perchè se ci serve, allora io lo voglio vivere, ce vojo vedè i cavalli, al limite ce vojo pure annà a mignotte. Ma se non ci serve (e io dico che non ce serve, signori, non ce serve) levamolo, sotteramolo. Seguitemi bene in questa mia straordenaria intuizione. Un ponte sul tevere. O sstadio. Du torri. Non so quanti ettari de verde. Risultato virgolette due punti - Traffico: Azzerato. Inquinamento: disintegrato! Guardo a destra, vedo verde! guardo a sinistra, arivedo verde. Guardo in basso...Non ce so più e pantegane. Guardo davanti: se score, signori se score. Finalmente se score a Roma. Parafrasando la frase di un grande autore del passato, ma di una modernità straordenaria, io dirò: Con me si va nella città ridente, con me si va nell'eterno splendore".

A Roma, anche nel dibattito che sta dividendo la città tra favorevoli e contrari, c'è sempre tempo il tempo per una risata dissacratoria e non priva di riflessioni.  



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