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I laghi di Castel Gandolfo e Nemi? Sono il regno di germani reali e svassi. E c'è anche un airone cenerino

08-02-2017

ROCCA DI PAPA (attualità) - Completato in questi giorni il censimento dell'avifauna da parte del Parco dei Castelli romani

ilmamilio.it - comunicato stampa

Il Parco regionale dei Castelli Romani presenta i risultati del Censimento annuale sull’avifauna svernante, effettuato nel mese di gennaio u.s., dal Servizio tecnico Tutela Ambientale Flora e Fauna in collaborazione con i Guardiaparco dell’Ente, e con il supporto tecnico dell’I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

I laghi rappresentano zone umide ricche di biodiversità, sia dal punto di vista della flora che della fauna, e sono costantemente monitorati per verificare lo stato degli habitat e per tutelare al meglio le specie presenti, considerato che si tratta di zone fortemente antropizzate nelle quali possono essere tanti i fattori di disturbo per gli altri abitanti dell’ecosistema.

I numeri confermano che nel lago di Nemi si trovano un maggior numero e varietà di specie svernanti. Fra le specie più presenti troviamo Svassi maggiori, Cormorani e Germani reali, Folaghe, Moriglioni. Interessante il ritorno dopo alcuni anni, seppure con pochi esemplari, della Canapiglia e dello Svasso piccolo.

I numeri parlano di un leggero decremento delle Folaghe a Nemi, 235 rispetto alle 285 del 2016 e delle Morette che da 9 nel 2016, passano a 5 nel 2017, mentre i moriglioni sono leggermente aumentati, dai 12 osservati nel 2016 si passa ai 16 del 2017.

Per quanto riguarda il lago di Castel Gandolfo (lago albano), oltre alle specie avvistate al lago di Nemi, sebbene in numeri differenti, si segnala l’importante la presenza di un Airone cenerino.

La specie principale per il lago albano risulta essere il Germano reale, osservati circa 97 esemplari contro i 27 di Nemi, una delle specie più conosciute ed in condizioni semi domestiche. Numerosi anche i Gabbiani reali, 55 quelli avvistati nel territorio del lago Albano contro i 10 di Nemi.

È opportuno sottolineare che i risultati non confortano un giudizio totalmente positivo sullo stato dell’ambiente dei due laghi; piuttosto, occorre dedurre che molti sforzi andranno ancora compiuti al fine di eliminare i fattori di disturbo presenti nei due specchi lacustri e di mantenere la vegetazione costiera in uno stato favorevole al rifugio dell’avifauna acquatica.

I dati del Censimento dell’Avifauna svernante per l’anno 2017 confluiranno, oltre che nelle banche dati della Regione Lazio, all’interno del più vasto progetto europeo IWC di Wetland International, (https://www.wetlands.org/).

Il rilevamento annuale risulta essere di fondamentale importanza per capire, attraverso un confronto dei dati, le variazioni avvenute negli anni per quanto riguarda le specie presenti sul territorio, ed in che misura fattori antropici e cambiamenti climatici possono influenzare la conservazione o meno di un determinato habitat, aiutando a individuare le eventuali misure da mettere in atto per la salvaguardia degli ambienti di vita fondamentali per le varie specie.



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