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I Comunisti: "La Fiorucci come la Parmalat? Un gioco di scatole cinesi sulle spalle di 450 lavoratori"

08-02-2017

POMEZIA (attualità) - Domattina l'assemblea generale dei lavoratori della sede di Pomezia

ilmamilio.it - comunicato stampa

Dai Comunisti dei Castelli romani riceviamo e pubblichiamo.

"I 450 lavoratori della Fiorucci di Pomezia sono chiamati a discutere una proposta indecente di accordo concordata in sede Confindustria dall’azienda con i sindacati. La proposta dell’azienda è indecente sia sul piano sindacale sia su quello morale: esternalizzazione di 16 posti di lavoro alle cooperative esterne, taglio delle conquiste dei precedenti contratti integrativi (navetta, indennità di trasporto, permessi retribuiti, ecc.) e trasformazione dei classici premi di produttività e partecipazione nel cosiddetto "welfare".

Per i lavoratori il sacrificio è durissimo: contratti di solidarietà con pesante riduzione del salario (da 1.300 a 1.150 euro) e una parte del salario trasformato in “welfare” (che non sarà retribuito in euro, ma con buoni pasto che molti esercizi commerciali non accettano, assicurazioni sanitarie che non coprono nulla, biglietti autobus per servizi pubblici inefficienti e tante altre fregature).

L’azienda vuole trasformare i classici premi di produttività in “welfare” perché alle prestazioni di welfare aziendale si può applicare la totale detassazione e decontribuzione.

In sintesi, l’accordo proposto dall’azienda ai sindacati è costituito dal taglio dei diritti e del salario dei lavoratori in cambio di una marea di soldi pubblici al gruppo multinazionale spagnolo/messicano, che potrebbe configurarsi come una possibile truffa ai danni dello Stato Italiano.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani denuncia questo accordo in quanto dannoso per i lavoratori e completamente inutile per il futuro dell’azienda.

La società “Cesare Fiorucci SPA” è dentro un gioco di scatole cinesi: è posseduta dalla società spagnola “Campofrio Food Group, sociedad anonima”, a sua volta posseduta dalla società spagnola “Sigma Alimentos Exterior Slu”, che a sua volta è posseduta dalla società “Sigma Alimentos S.A. DE C.V.” con sede in Messico, a sua volta posseduta dalla “Alfa S.A.B DE C.V.” con sede in Messico, a sua volta posseduta dalla società “Familia Garza Sada…” con sede misteriosa.

Negli ultimi 10 anni gli investimenti della società “Cesare Fiorucci SPA” sono crollati (in particolare le immobilizzazioni immateriali per marchi, concessioni, brevetti, ecc. sono passate da 170 milioni di euro a 46 milioni di euro).

Al crollo degli investimenti è seguita una conseguente rilevante contrazione delle vendite, che sono scese da 304 milioni di euro a 197 milioni di euro.

Questa pianificata operazione di smantellamento ed impoverimento della società (la metà dei reparti della sede di Pomezia oggi sono chiusi) ha prodotto perdite imponenti per 195 milioni di euro solo negli ultimi 5 anni, che vengono riciclate nel gioco delle scatole cinesi del gruppo multinazionale spagnolo/messicano.

Tutte le movimentazioni infragruppo sono assolutamente non chiare (come milioni di euro di interessi passivi verso le società controllanti) e possono essere collegate a fenomeni di eluzione e di evasione fiscale.

A gestire queste discutibili operazioni finanziarie, la “Cesare Fiorucci SPA” ha anche ingaggiato un Amministratore delegato con un’esperienza consolidata nella Parmalat.

LA FIORUCCI COME LA PARMALAT?

L’assemblea generale dei lavoratori della Fiorucci di Pomezia è fissata per giovedì 9 febbraio, mentre la votazione su questa indecente proposta si terrà nei giorni successivi.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani sarà a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della Fiorucci nella difesa dei posti di lavoro e dei diritti sul lavoro, invita i lavoratori a votare NO a questo accordo indecente e programmare azioni di lotta sindacale per conquistare un accordo decente accompagnato da un significativo piano degli investimenti.

Il Partito Comunista denuncerà alla Corte dei Conti e al Ministero dell’Economia e delle Finanze la firma di accordi “truffa” ai danni dei lavoratori della Fiorucci che configurano un danno erariale per lo Stato Italiano e un indebito vantaggio per il gruppo multinazionale spagnolo/messicano.
Resistere, resistere, resistere".

 



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