ROCCA PRIORA – Il dibattito sui disservizi idrici tiene banco
Molta rabbia e la voglia di fare tante domande. E' questo il mix di sensazioni e reazioni di centinaia di abitanti dei Castelli Romani che sin dallo scorso 6 gennaio vedono le proprie abitazioni provate da gravi problemi di erogazione dell'acqua corrente, con inevitabili ripercussioni anche sugli impianti di riscaldamento proprio nei giorni in cui la penisola è interessata da correnti di aria polare.
''Il problema che vede i Comuni di Rocca Priora e di Rocca di Papa tra i più colpiti – affermano ora dal Comitato Equi Diritti - torna a far riaccendere le polemiche sulla gestione dell'acqua potabile''. "Appare impensabile che un Comune come Rocca Priora, definito il paese delle sorgenti, per la propria ricchezza di acqua, lasci letteralmente all'asciutto i propri concittadini, privandoli di un bene primario - dichiara Cristina Milani presidente del Comitato - paradosso che aumenta se pensiamo che, ai tempi del Consorzio "La Doganella" che serviva diversi Comuni Castellani, problemi di questo genere non si erano mai visti''.
''Forse andrebbe rivalutata – prosegue la Milani - la stessa partecipazione all'Ato, che ha avuto il solo risultato di far lievitare pesantemente il costo delle bollette, comprensivo di depurazione di fognature allo stato inesistenti e peggiorando sensibilmente i servizi offerti agli utenti". Prosegue dunque la discussione in città sulle iniziative da assumere per tutelare migliaia di persone che in questi giorni hanno subito gravissimi disagi.