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Ariccia, Cianfanelli rilancia l'ospedale dei Castelli: "Il futuro è qui"

12-01-2017

ARICCIA (attualità) - L'ex sindaco crede molto nella struttura che dovrebbe aprire tra un anno

ilmamilio.it

Da sindaco Emilio Cianfanelli è stato tra i principali fautori del progetto di policlinico dei Castelli Romani, struttura ospedaliera attualmente in costruzione in località Fontana di Papa, nel territorio comunale di Ariccia.

Il policlinico raccoglierà i reparti finora frazionati tra gli ospedali di Genzano di Roma, Albano Laziale, Ariccia e Rocca Priora, e fornirà assistenza sanitaria anche alla fascia territoriale di Pomezia ed Aprilia. Apertura stimata tra fine di quest’anno e inizio del prossimo.

Oggi che è consigliere di opposizione, Cianfanelli riaccende i riflettori mediatici sull’Ospedale dei Castelli e sull’esigenza di avere un grande nosocomio che soddisfi quanto più possibile le istanze sanitarie della popolazione castellana. Spiega l’ex primo cittadino di Ariccia: “I sindaci dei Castelli Romani nel 2006 all’unanimità hanno votato per avere un ospedale vero, civile, e sufficiente ad accogliere le urgenze, le emergenze e le patologie vascolari, infettive, oncologiche. Nel nuovo Ospedale dei Castelli, ubicato nel territorio di Ariccia a otto chilometri da Aprilia, Ardea, Pomezia, Albano Laziale, Castel Gandolfo, Ariccia nord, Genzano di Roma, Lanuvio, contiguo a Pavona, Cecchina, Campoleone, Fontana di Papà, Villaggio Ardeatino, gli spazi già costruiti è già agibili per il Dipartimento di Emergenza sono di centinaia di metri quadri”.

Insomma un’opera che a Cianfanelli piace, e molto, ma che cozzerebbe col campanilismo politico e sociale, spesso in auge ai Castelli: “Quando ancora leggo che alcuni cittadini lamentano che si potevano mettere i fondi per rendere agibili gli ospedali esistenti – ricorda Cianfanelli -, li invito a andare a vedere le condizioni architettoniche dell’ospedale di Albano Laziale, dove i pazienti del pronto soccorso sono costretti ad aspettare per ore in un container. Quello che è successo a Nola si evita chiudendo i vecchi ospedaletti da cento posti letto, utilizzandoli ad esempio come case della salute e ospedali di Comunità, e costruendo ospedali da 300 a 500 posti letto, con strade, migliaia di parcheggi e aree di emergenza ampie, accoglienti e attrezzate”, conclude convinto l’ex sindaco di Ariccia.

Articolo pubblicato su "Il giornale della provincia" del 12/01/17



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