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Comunisti all'attacco: "Ai Castelli differenziata al 36,7%. Dato ridicolo"

27-12-2016

ALBANO LAZIALE (attualità) - Presentati ed elaborat i dati Ispra 2014 e Anci-Conai 2015 per il Comuni che conferiscono nella discarica di Albano Laziale

ilmamilio.it - comunicato stampa

Dai Comunisti dei Castelli romani riceviamo e pubblichiamo.

"Per monitore lo stato della raccolta differenziata nei comuni dei Castelli Romani ripresentiamo il DIFFERENZIOMETRO, utilizzando i dati ISPRA dal 2010 al 2014, i dati ANCI-Conai del 2015 e i dati dei Certificati di Conto Consuntivo dal 2010 al 2015.

I dati del 2015 segnano un forte incremento della raccolta differenziata nei comuni dei Castelli Romani che utilizzano la discarica di Roncigliano, che complessivamente passa dal 25,2% al 36,7%. Siamo, però, lontanissimi dall’obiettivo del 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge.

Oltre ai 9 comuni dei Castelli Romani che conferiscono nella discarica di Roncigliano (Albano, Ariccia, Ardea, Lanuvio, Genzano, Nemi, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, Marino), abbiamo analizzato anche il comune di Pomezia, che è sempre nell’area della discarica di Roncigliano.

Genzano è diventato il comune più virtuoso, arrivando nel 2015 sotto la gestione Gabbarini al 67% di raccolta differenziata.

Ariccia è sempre ad un buon livello di raccolta differenziata: è arrivata nel 2015 al 62% di raccolta differenziata.

Nel 2015 sale in modo significativo la raccolta differenziata anche nei comuni di Ardea (dal 39% al 52%), di Rocca di Papa (dal 29% al 40%), di Marino (dal 19% al 26%), di Pomezia (dal 18% al 25%) e di Albano (dal 12% al 21%).

Arrivano poi le note dolenti dei dati 2015 sulla raccolta differenziata:

  • Lanuvio scende dal 30% al 19%;
  • Nemi è al 4%;
  • Castel Gandolfo è al 4% (nel 2016 a Castel Gandolfo è partita la raccolta differenziata porta a porta in tutto il comune).

sveglia-differenziata

I Comuni dei Castelli Romani sono, quindi, lontanissimi dall’obiettivo del 65% di raccolta differenziata previsto dalla legge.

In termini di spesa, nel 2015 la spesa complessiva per il servizio rifiuti è stata molto rilevante ed in continua crescita: 40,6 milioni di euro (+6,8%) per i 9 comuni dei Castelli Romani e di 17 milioni di euro (+11,5%) per il comune di Pomezia.

Nel 2015 alcuni comuni hanno effettuato dei risparmi di spesa, rispetto al 2014. In particolare, Nemi ha ridotto l’impegno di spesa di 26 euro per abitante, Rocca di Papa di 12 euro per abitante, Marino di 9 euro per abitante e Ariccia di 2 euro per abitante.

Gli altri comuni esaminati nel 2015 hanno enormemente aumentato la spesa per il servizio dei rifiuti, nonostante i forti tagli imposti dal governo e la necessità sociale di applicare risparmi virtuosi al fine di evitare l’ennesimo aumento delle tasse sui rifiuti, specialmente dopo un lungo periodo di crisi economica.

In particolare, nel 2015 i comuni “spendaccioni” con maggior incremento di spesa sono stati Ardea (+1.970.000 euro, +39 euro per abitante), Pomezia (+1.755.000 euro, +20 euro per abitante) e Albano (+690.000 euro, +20 euro per abitante).

Per i comuni di Albano e di Pomezia l’aumento della spesa è assolutamente ingiustificato:

  • nel comune di Albano, Sindaco Marini (PD), la raccolta differenziata è passata dal 12,25% del 2014 ad misero 20,98% nel 2015 (tutto qui dopo gli innumerevoli annunci e promesse del Sindaco PD???);
  • nel comune di Pomezia, Sindaco Fucci (5 Stelle), la raccolta differenziata è passata dal 17,53% del 2014 al 25,16% nel 2015 (tutto qui il ridicolo risultato di un sindaco a 5 stelle????).

Ma l’analisi dei dati e il benchmark tra i diversi comuni ha fatto emergere differenze di spesa clamorose e assolutamente non giustificabili tra i diversi enti locali.

Il comune più virtuoso in termini di spesa è Lanuvio, che nel 2014 presenta un impegno di spesa di 145 euro per abitante.

Seguono Genzano (172 euro per abitante), Albano Laziale (174 euro per abitante), Marino (176 euro per abitante) e Rocca di Papa (177 euro per abitante).

Considerando che la spesa media dei comuni dei Castelli Romani che conferiscono nella discarica di Roncigliano è pari a 186 euro per abitante, risultano con una spesa media troppo elevata i comuni di Ariccia (206 euro per abitante) e di Ardea (210 euro per abitante).

Ma i comuni più inefficienti e “spendaccioni” in termini di spesa media per abitante sono i piccoli comuni di Nemi (220 euro per abitante) e di Castel Gandolfo (223 euro per abitante) e il comune di Pomezia (264 euro per abitante). In questi comuni la spesa corrente per la gestione del servizio rifiuti è scandalosamente sproporzionata rispetto a qualsiasi benchmark (è quasi il doppio rispetto al comune di Lanuvio).

Analizzando il dato della spesa media per tonnellata di rifiuto, quasi tutti comuni dei Castelli Romani si posizionano su un range da 259 euro a 398 euro.

Con una spesa media per tonnellata nettamente sproporzionata sono i comuni di Pomezia (466 euro per tonnellata), di Rocca di Papa (420 euro per tonnellata) e di Ariccia (502 euro per tonnellata).

Questi dati sono uno vero scandalo.

La forte variabilità della spesa media per abitante, confermata dalla spesa media per tonnellata di rifiuto, non ha valide giustificazioni.

Alcuni comuni sono assolutamente inefficienti in quanto presentano nel 2015 un eccessivo incremento di spesa (Albano, Ardea e Pomezia) e/o una spesa media per abitante troppo elevata (Pomezia, Castel Gandolfo e Nemi) e/o una spesa media per tonnellata esagerata (Pomezia, Rocca di Papa e Ariccia).

Dall’analisi dei dati emerge che il comune più inefficiente nel 2015 con un eccessivo incremento della spesa, una spesa media per abitante troppo elevata e una spesa media per tonnellata esagerata è il comune di Pomezia, guidato da un deludente ed inefficiente Sindaco grillino.

Ma che la monnezza a Pomezia è diventata oro?

Questo è il risultato della gara d’appalto con cui il Sindaco Fucci (5 stelle) ha assegnato nel 2014 la gestione dei rifiuti a Pomezia ad una delle cooperative di Buzzi con un ridicolo ribasso dello 0,13%.

Dai Sindaci esigiamo un impegno serio per rispettare la legge in termini di percentuale minima di raccolta differenziata (il 65%) e per efficientare il servizio di raccolta dei rifiuti.

Dalla Corte dei Conti esigiamo un impegno serio per controllare il rispetto della legge in termini di percentuale minima di raccolta differenziata (il 65%) e un’indagine accurata sugli eccessi di spesa.

Di fronte a queste grandissime differenze di spesa nella gestione del servizio rifiuti e alla presenza di scandalose inefficienze, la soluzione che propone con forza il Partito Comunista dei Castelli Romani è l’istituzione dell’Unione dei Comuni dei Castelli Romani, cui delegare in primis la gestione dei rifiuti in modo da ottimizzare il servizio rifiuti e ridurre la relativa spesa.

La nostra proposta di costituzione dell’Unione dei Comuni dei Castelli Romani costituirebbe un elemento di forte razionalizzazione ed efficientamento della raccolta differenziata sul nostro territorio, contribuendo ad aiutare soprattutto i comuni più piccoli.

Alle compagne, ai compagni e ai cittadini chiediamo di condividere sui social il DIFFERENZIOMETRO dei comuni dei Castelli Romani, di condividerlo con tutti gli amici, di stamparlo e diffonderlo sul proprio territorio, di chiedere spiegazioni ai propri Sindaci e di sensibilizzare la stampa".



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