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Marino Sociale: ''Dopo oltre 100 giorni, un'amministrazione approssimativa''

08-10-2016

MARINO – Il movimento traccia un bilancio dei primi mesi della Giunta Colizza

Contenuto pubblicato da Marino Sociale sulla pagina Facebook omonima

''Partiamo da un assunto che ogni marinese dovrebbe aver ben chiaro nella propria mente: la nostra città non può permettersi una nuova gestione fallimentare della cosa pubblica. Le premesse, però, sono tutt’altro che incoraggianti, inchiodandoci ad una realtà che ci restituisce giornalmente l’idea di una politica che non riesce a svolgere la funzione a cui è chiamata.

Ma andiamo per ordine.

Ad oltre 100 giorni dal suo insediamento a Palazzo Colonna, la nuova amministrazione grillina ha già dimostrato tutta la sua approssimazione. Senza strumentalizzazioni, non esageriamo nell’affermare che il primo atto politico della giunta “degli uomini di vetro” sia stato bucare un bando che metteva a disposizione fondi europei per il nostro Comune. Una notizia che è passata quasi inosservata, forse perché in molti volevano dimenticarsene subito.

Qualche giorno più tardi il Consiglio Comunale si è riunito per discutere della questione Divino Amore: pietra miliare o, meglio, “dello scandalo” della contrapposizione ideologica e delle controversie politiche degli ultimi anni. Sappiamo tutti di cosa si tratta: una nuova colata di cemento da far cadere sul nostro territorio. Una colata che, sorprendentemente però, tutti sembrano volere. Qualcuno addirittura la considera ormai un “fato ineluttabile”, qualcun altro pilatescamente dichiara di lavarsene le mani, ma in realtà “se le sfrega”, mentre chi, da neofita amministratore e contraddicendo promesse elettorali fatte quando a gestire il progetto erano altri, appare adesso fra il rassegnato-entusiasta all’idea di realizzare la “nuova Marino”.

Paradossalmente, gli unici a proporne la revoca, con tanto di mozioni e proposte di delibera, sono coloro che più sembravano entusiasti del progetto, avendolo sostenuto, votato ed incoraggiato da sempre. Nulla di sorprendente, per carità. È lecito cambiare idea, ma troppo spesso la coerenza viene sacrificata sull’altare della strategia politica.

In questo gioco dei ruoli, Palazzo Colonna vive l’ennesimo dramma amministrativo: da una parte le pseudo-minoranze, ognuna con i suoi distinguo e peculiarità, tutte negative, che si presentano quindi sfilacciate, contraddittorie e quasi imbelli se non ammiccanti verso il “potente di turno”; dall’altro, una maggioranza francamente in balia dell’onda, anzi al centro di un possente uragano. Ma siamo sempre a Marino e non a Miami, e le tempeste spesso finiscono in un bicchiere d’acqua.

Così, ecco il soccorso della solita sinistra, che millanta di lanciare un “salvagente regionale” alla maggioranza, proponendo ipotetiche collaborazioni ed aiuti super partes, che hanno lo scopo, non dichiarato ma neanche celato, di rimettersi in gioco e magari promuovere, in seguito, una riformulazione degli equilibri di giunta di verdiniana memoria, in salsa locale. Una trama già vista: volti noti, solita politica.

Intanto il 9 ottobre si vota per eleggere il nuovo consiglio della Città Metropolitana di Roma. Un appuntamento sottovalutato dall’inerme opinione pubblica, in quanto delegato ai consiglieri comunali, perché elezione di secondo grado. Vedremo se, al di là degli interessi di parte, Palazzo Colonna sia in grado di fare sistema e riesca ad esprimere un proprio rappresentante nell’assise metropolitana. Un’impresa disperata se non impossibile.

Dulcis in fundo, si è consumata da poco la 92° edizione della sagra dell’uva. Diciamo subito che il metro per giudicare la riuscita di un evento del genere non può basarsi esclusivamente sul numero delle presenze. Piuttosto sarebbe il caso di interrogarsi e valutare sulla qualità della proposta offerta. Con rammarico, occorre sottolineare che ormai da anni la sagra dell’uva ha smarrito il suo antico carattere avanguardista ed ogni rapporto sincero con la sua tradizione, perdendo la capacità di essere attrattrice e promotrice del nostro territorio. La sagra si è declassata nel tempo a semplice festa commerciale, lasciando il centro storico alla mercè delle orde di ubriaconi di turno.

Troppo timido pertanto, vista la necessità di un ripensamento complessivo e strutturale dell’evento, l’apprezzabile e riuscito tentativo di riqualificare per l’occasione “u terrazzone”, per la prima volta sottratto al degrado e rivalutato come merita, grazie soprattutto all’iniziativa privata. Considerate le potenzialità del luogo e la sua centralità, riteniamo che l’attuale amministrazione debba farsi carico del problema e mettere in campo un’iniziativa di riqualificazione per restituire il terrazzone in modo permanente alla cittadinanza. Ma anche in questo caso, tutto tace!

Pur non essendo rappresentata in consiglio comunale, Marino Sociale continuerà a dare una mano a Marino. Lo farà in modo propositivo e stimolante, come dovrebbe fare una vera e leale “opposizione politica”.

Combatteremo l’immobilismo e l’approssimazione, ci adopereremo per smascherare l’inciucismo e la demagogia. Lo faremo con la forza delle idee e delle azioni che metteremo in campo. Qualcuno deve pur farlo!''

 



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