Fusione piccoli Comuni, da Rocca Santo Stefano un secco no
03-03-2016
ROCCA SANTO STEFANO – Sandro Runieri, sindaco Pd del minuscolo paese boccia la proposta: "Non ha alcun senso"
ilmamilio.it
C’è chi in ogni caso tira un sospiro di sollievo e chi, invece, dovrà sudare e proverbiali sette camicie per restare in piedi con autarchico orgoglio. Sta di fatto che la proposta di legge presentata nei giorni scorsi in commissione Affari istituzionali da 20 parlamentari Pd non piace praticamente a nessuno. Ad unirsi al coro dei “No, grazie”, dopo le amministrazioni comunali di Colonna e Nemi, ai Castelli romani, è il sindaco di Rocca Santo Stefano Sandro Runieri (Pd).
“Non scherziamo – dice il primo cittadino - , per quanto di questa ipotesi si parli da anni è una follia pensare di accorpare realtà che hanno esigente e identità differenti e che spesso distano anche decine di chilometri”. Insomma, un no senza appiglio. “Già con le risorse oggi a disposizione è difficile andare avanti, pensare poi di unire comunità e gestioni di Comuni è decisamente problematico. Non si può stare dietro ad una scrivania e pensare queste cose. Dobbiamo essere sinceri: anche i tentativi di accorpamento dei servizi sono stati complicati per non dire fallimentari perché non hanno portato alcun vantaggio funzionale ed hanno invece allungato i tempi. Penso ad esempio alla Centrale unica di committenza: noi ci abbiamo provato ma poi siamo tornati indietro”.
Per non parlare poi del costo della politica. “Da noi in teoria percepiscono un rimborso solo il sindaco e i tre assessori, ma noi da subito abbiamo deciso di destinare queste poche centinaia di euro ai servizi sociali”. Runieri conclude: “Noi amministratori locali, soprattutto in queste piccole realtà, siamo la parte buona della politica, quella che sta tra la gente ed ascolta i cittadini”. Rocca Santo Stefano conta 982 abitanti. La legge, nella provincia di Roma, riguarderebbe anche molti altri piccoli comuni: da Casape (761 abitanti) a Castel San Pietro (894), da Cerreto (1.212) a Gerano (1.282), da Poli (2 398) a Pisoniano (829), Rocca di Cave (381), Roiate (760), Capranica Prenestina (346), Rocca Canterano (196) e San Vito Romano (3.355). Ma la strada è davvero lunga.
Articolo pubblicato su "Il giornale della provincia" del 3 marzo 2016