Tra Lazio e Sèleco un amore a prima vista 2.0. "Non potevamo non finire su queste maglie"

Pubblicato: Lunedì, 10 Luglio 2017 - redazione attualità

ROMA (attualità) - Il responsabile del marketing della società di elettronica, Alessandro Zucchini, racconta i retroscena di un accordo che non è solo commerciale. "Una prima scelta quasi obbligata"

ilmamilio.it - esclusiva

Una storia nella storia, un marchio "epico": un marchio che torna, stabilmente, su una maglia a sua volta leggendaria. Davvero. Tra SS Lazio e Sèleco è stato "ri-amore" a prima vista. Un amore 2.0: da quel 30 aprile scorso e fino alla fine della stagione 2017-18 sulle casacche biancocelesti la storica ditta friulana, rilevata nello scorso autunno da una nuova proprietà, lega il suo nome a quello della Lazio. Per 4 milioni di euro e con opzione sulla stagione successiva.

UN PASSO INDIETRO - Il marchio Sèleco (pur senza l'accento che oggi invece è stato inserito anche sulle maglie) compare per la prima volta nel campionato 1982-83. La Lazio, che fino a quel momento aveva vestito la sola "Tonini", debutta con la maglia-bandiera in un campionato di serie B destinato a passare - per molte cose - alla storia della società biancoceleste. In campo si rivedono, grazie all'amnistia post Mundial, Giordano, Manfredonia e Cacciatori. Sèleco e Lazio si vedono per la prima volta in una gara ufficiale il 18 agosto 1982: la squadra di Clagluna batte 3-2 il Perugia in coppa Italia con una prepotente rimonta firmata da Giordano, De Nadai e Podavini.

Per il debutto in campionato bisogna attendere il 12 settembre: 0-0 col Campobasso. A giugno mentre la Roma festeggia lo Scudetto, i biancocelesti chiudono al secondo posto dietro il Milan (2-2 a Cava dei Tirreni dopo la decisiva vittoria interna contro il Catania) e tornano in A.

La stagione 1983-84 segna due nuovi cambi: la maglia-bandiera lascia il posto ad una casacca in tutto e per tutto simile a quella scelta anche per la stagione 2017-18 dalla Lazio, sul petto c'è ancora Sèleco (con aquila stilizzata miniaturizzata e racchiusa in uno scudo esagonale, foto qui a fianco tratta da www.laziowiki.org) e, soprattutto, in cabina di comando arriva Giorgio Chinaglia. La stagione è tormentata, sofferta ma la Lazio si salva all'ultima giornata chiudendo 2-2 in casa del Pisa, a 25 punti come il Genoa che però retrocede per gli scontri diretti sfavorevoli. L'anno successivo, senza Sèleco, è un disastro.

REWIND THE FUTURE - "Alla Lazio abbiamo pensato da subito una volta rilevato il marchio: l'idea di poter creare, come 35 anni fa, un'accoppiata tra le due realtà ci ha affascinato ed il progetto è piaciuto a tutti", dice il direttore marketing di Sèleco Alessandro Zucchini. "Quello con la Lazio per la società friulana di Pordenone fu un matrimonio particolarmente fortunato perché arrivava in un momento in cui era stato toccato il vertice della parabola col 13% del mercato in mano".

"Il momento in cui le due società si sono oggi incontrate nuovamente è perfetto e fortunato: credo anzi che sia destino che il marchio Sèleco in questa fase storica finisca sulle maglie della Lazio", dice ancora Zucchini, nella foto qui accanto insieme a Marco Parolo ed alla nuova maglia presentata qualche giorno fa.

"Un connubio perfetto che comunque legittima una scelta di marketing forte e coraggiosa. Oggi Sèleco è un brand che punta ad una fascia di mercato dei televisori medio-alta, per tornare ad avere una quota di mercato importante in Italia e in futuro anche in altri Paesi europei. Nei prossimi mesi si aprirà inoltre alla commercializzazione di piccoli elettrodomestici, grazie al marchio Sèleco Home, e a prodotti di largo consumo destinati ad un pubblico giovane come cuffie e cellulari, grazie ad un altro brand della famiglia Sèleco Easy Life".

L'incontro con la Lazio, ad inizio 2017, è stato come un colpo di fulmine. "Ci abbiamo lavorato e pensato un paio di mesi, l'ipotesi era apparsa a tutti affascinante da subito. Poi siamo partiti: abbiamo iniziato a proiettare all'Olimpico il filmato del claim che avevamo scelto, appunto "rewind the future" e l'accordo è stato la naturale conseguenza". "Abbiamo scelto identico font ed identico colore degli anni '80, anche sul piano cromatico e grafico il connubio è perfetto".

Sulle maglie della Lazio il marchio Sèleco è tornato ufficialmente nel fortunato derby del 30 aprile: 1-3 per i biancocelesti (Keita, Basta, Keita) ed anche per le stelle è un matrimonio che s'è dovuto fare per forza.

"Credo che l'accordo abbia accontentato tutte le parti ed anche la tifoseria laziale è stata entusiasta. Il marchio Sèleco - spiega ancora il direttore del marketing - è legato ad un momento particolare della storia biancoceleste, ad anni difficili ma allo stesso tempo esaltanti". Anni di rinascita, di speranze, cocenti delusioni e chiusi poi da quella folle avventura del -9 e del successivo definitivo ritorno in A (LEGGI l'articolo).

"Col ritorno sulle maglie della Lazio Sèleco ha avviato un'operazione di espansione che non passa solo per il calcio: nel basket nei mesi scorsi è arrivato l'accordo con la Cuore Napoli Basket (altra operazione amarcord, ndr) e siamo impegnati anche nel sociale con la Fondazione Ronald Mc Donald's". "La società è pronta ad aggredire il mercato della tecnologia: stiamo partendo con 30mila televisori, ad iniziare da prodotti entry-level della linea Sèleco easy life, fino ad arrivare alle ambizioni serie 800 e 900. Un sistema a filiera corta che mira alla grande distribuzione organizzata (GDO) e per le serie di prestigio la grande distribuzione specializzata (GDS)".